Annalisa Boselli ed Erika Nanni – Corriere Romagna: E dai volontari di Cl si solleva la protesta: «Facile distruggere senza mai proporre»
RIMINI. «Comunione e disperazione», oppure «Comunione e fatturazione». Rimini, «città martire, vuole essere liberata». E’ così che Beppe Grillo ha apostrofato un paio di giorni fa il movimento fondato da don Luigi Giussani, proprio adesso che ciellini ( e non solo) si ritrovano sotto i padiglioni della fiera di Rimini. Eppure, i ragazzi che lavorano al Meeting non sembrano avvertire tutta questa disperazione, e neanche apparire così turbati dalle contestazioni. «Dovrebbe venire qui, Grillo, e se riesce a trovare un briciolo di disperazione è proprio bravo» afferma Giovanni, 26enne volontario. La collega Giuditta, 21enne di Milano, non risparmia inviti «anche a me piacerebbe invitare Grillo qui al meeting. Troppo semplice muovere critiche e distruggere l’operato degli altri, senza proporre mai niente. Secondo me, ne resta fuori perché se entrasse nel vivo della questione, non sarebbe in grado di sostenere il dibattito». Invita a ragionare nel merito Sabrina 26enne di Pavia. «Lui è libero di dire e pensare ciò che vuole di Cl perché la verità su quello che siamo e quello che facciamo la sappiamo noi. Lui non si siede con noi al tavolo con i carcerati e non assiste i malati terminali insieme a noi». In merito al potere, e a quella “fatturazione”, che Grillo identifica come i reali motori del movimento, la giovane pavese risponde così: «Ognuno dovrebbe comportarsi avendo presente Cristo come esempio e come stimolo, poi se all’interno o al vertice del movimento c’è chi si fa sedurre dal potere, è un problema suo, un suo fatto privato di cui dovrà rispondere personalmente a Dio». (…)
