Federico Rossi – La Cronaca Nuovo Quotidiano di Rimini: La scelta di ricorrere al tribunale di Bologna è maturata in seguito alla grave crisi in cui versa il colosso nazionale dei mobili / Mercatone Uno, sessanta lavoratori in ansia / Massimiliano Gabrielli, Filcams Cgil: “I dipendenti riminesi sono in solidarietà fino a maggio, poi cosa accadrà? / Sorpresi dalla decisione della proprietà di presentare domanda di concordato. Serve un incontro subito
RIMINI – Sono una sessantina i lavoratori dei due stabilimenti riminesi del Mercatone Uno in ansia dopo la decisione del colosso imolese di distribuzione di mobili di presentare al tribunale di Bologna domanda di ammissione alla procedura di concordato preventivo. Si tratta di una scelta, come ha spiegato la stessa azienda “imposta dal perdurare della crisi e dal continuo calo dei consumi particolarmente grave nel settore dei beni durevoli”.
“E’ stato un vero e proprio fulmine a ciel sereno – d ichiara Massimiliano Gabrielli della Filcams Cgil di Rimini – Le gravi difficoltà degli ultimi anni e in particolare del periodo autunnale che ci siamo lasciati alle spalle, anche nel riminese, erano sotto gli occhi di tutti ma mai ci saremmo aspettati una mossa del genere. Forse i sindacati nazionali che stanno trattando da mesi con l’azienda ne erano a conoscenza, ma noi certamente no. La preoccupazione – inutile dirlo – è enorme. Poco meno di sessanta dipendenti delle due sedi in Riviera, quella storica di Cerasolo e quella di Rimini Nord stanno vivendo ore di ansia. Ora sono in solidarietà, come succede ormai da due anni e mezzo (la riduzione d’orario ha raggiunto picchi del 40%-50%, ndr) e lo saranno fino a maggio. (…)
