Patrizia M. Lancellotti, Corriere Romagna: Misterioso suicidio, si indaga sulla badante /
I figli vanno in Procura: «Chiediamo giustizia, lo ha portato alla disperazione» /
Un 79enne si spara. La donna, “accusata” in un biglietto d’addio, gli avrebbe spillato soldi
RIMINI. Un biglietto scritto poco prima di uccidersi: «E’ tutta colpa di…» e il nome della ex badante. Un suicidio, quello del 79enne riminese, per il quale i figli chiedono giustizia e per questo hanno denunciato la 35enne romena che in circa due anni ha portato via al padre tutti i suoi risparmi, fino a portarlo alla morte. Ogni mese pretendeva 400 euro, lo ha fatto per tutto l’anno in cui ha lavorato nella casa dell’uomo, in un paese dell’entroterra, per assistere la moglie invalida, e per i 12 mesi successivi (circa 12mila euro in tutto), fino a quando il 79enne, spinto dal rimorso e dalla vergogna, ha imbracciato il suo fucile da caccia e si è sparato. Era il 2 ottobre scorso e ieri i tre figli hanno deciso di presentare, attraverso l’avvocato Luca Greco, una denuncia per circonvenzione di incapace e istigazione al suicidio.
La bella 35enne romena entra nella vita dell’anziana coppia nel maggio 2011 per assistere la donna che è invalida: una malattia che ha portato il marito alla depressione. Il 79enne quindi è psicologicamente debole e, secondo quanto ricostruito dai figli, la donna ne approfitta subito. Entra in stretta confidenza con l’uomo, “civetta” con lui, lo riempie di attenzioni, risvegliando nel 79enne sentimenti contrastanti e lo irretisce, facendogli credere in un affetto che in realtà è solo opportunismo. Ma i figli si accorgono dello strano comportamento del padre e capiscono che con la donna si è instaurato un rapporto sbagliato. Così prima la avvertono, cercando di spiegarle che il padre è malato, ma quando vedono che lei continua ad intrattenere un rapporto intimo con l’uomo, lo scorso febbraio la licenziano. (…)