Due donne chiedono entrambe di riscuotere i soldi dell’assicurazione per la morte di un uomo albanese durante un incidente stradale perché sono le sue 2 mogli.
L’uomo è giunto in Italia nel 1993 e, insieme alla sua prima moglie, va ad abitare a Rimini dove trova lavoro come autista.
Dopo aver avuto un figlio l’albanese decide di tornare in Albania nel 1996 per un po’ di tempo rientrando poi in Italia, per la precisione a Pavia, con un’altra moglie che gli regalerà qualche anno più tardi un figlio.
L’albanese, di fede musulmana, ha quindi 2 consorti e le mantiene entrambe.
Il 22 settembre 2006 però l’uomo bigamo muore in un terribile tamponamento a catena all’altezza di Tortona.
Entrambe le mogli sono convinte di avere diritto al risarcimento per danni morali che spetta al coniuge ma non sanno che in Italia la bigamia è un reato.
L’assicurazione non ha infatti versato una lira a nessuna delle 2 donne perché non sa a chi girare l’eventuale assegno.
Ora le 2 signore sono davanti al tribunale di Pavia che dovrà decidere a chi spetterà per legge il ruolo di vedova.
Secondo il giudice la prima moglie non era più convivente da anni e in ogni caso non è mai stato dedotto che al rapporto di matrimonio che eventualmente non si sia sciolto, corrispondesse una reale situazione di fatto in grado di legittimare la pretesa risarcitoria da perdita del congiunto indi per cui deve farsi prevalere la condizione di colei che conviveva con la vittima dell’incidente al momento dello stesso.
Fonte: “Il Resto del Carlino”