Rimini: Oggi incontro sul progetto Aspasia

Rimini: Oggi incontro sul progetto Aspasia

Nel nostro paese la rappresentanza femminile nelle cariche istituzionali ed elettive è tra le più basse d’Europa, con una percentuale di donne parlamentari pari al 18,3% al Senato, 21,1% alla Camera e 21% all’Europarlamento, che scende ancora a livello locale.

Anche in Emilia-Romagna, dove pure i numeri sono tra i più alti del nostro Paese, le donne sono ancora largamente sottorappresentate: le presidenti di Provincia si attestano al 33% e le sindache al 19,7%, mentre sono donne il 38,4% della Giunta regionale, ma solo il 18% dell’Assemblea legislativa.

Nonostante i numerosi interventi legislativi a favore delle donne, il loro ruolo nella società italiana stenta ad acquisire una compiuta consapevolezza e autonomia, diversamente da quanto accade in altri Paesi.

Ma le donne lo sanno? E gli uomini, che cosa ne pensano? Nel nostro territorio, qual è in realtà la percezione della rappresentanza di genere? E quali sono gli obiettivi da raggiungere?

L’associazione di volontariato Coordinamento Donne Rimini, grazie al sostegno di Volontarimini, ha provato a dare una risposta, ed è nato così il Progetto Aspasia.

Si tratta di un’indagine demoscopica rivolta a un campione di circa 500 persone per sondare il pensiero della società riminese nei confronti delle donne e del loro ruolo nella società.

Attraverso l’analisi statistico-sociologica l’associazione si propone  di indagare il livello di informazione  e percezione della  cittadinanza.

Obiettivo dell’analisi è dunque pervenire a una descrizione quanto più accurata possibile della visione che si ha del ruolo delle donne (nel lavoro, nella società e in politica) nel nostro contesto territoriale, fanalino di coda in regione.

Oggi alle 17 alla Sala del Buonarrivo (appuntamento finale del progetto), verranno presentati i dati raccolti dalla somministrazione di specifici questionari elaborati dal Coordinamento Donne in collaborazione e sotto la supervisione di Rossella Salvi, responsabile dell’Ufficio Statistica della Provincia di Rimini.

La somministrazione si è svolta nel corso di un intero anno di attività.

Intervengono Giulia Palloni, presidente Coordinamento Donne Rimini; Leonina Grossi, consigliera delegata alle Politiche di genere e alle Pari Opportunità, Provincia di Rimini; Rossella Salvi, responsabile Ufficio Statistica, Provincia di Rimini.

L’iniziativa rientra nel progetto di sviluppo del Coordinamento Donne Rimini, associazione libera, laica e apartitica a tutela dei diritti delle donne operante in provincia di Rimini dal 2008.



Il progetto ha il fine di favorire e sostenere la presenza femminile nella sfera pubblica e privata.

A tale scopo, si prefigge l’obiettivo di costruire un laboratorio permanente che realizzi percorsi formativi per la promozione della cultura di genere e delle pari opportunità.

La prima parte del progetto, denominato Progetto Aspasia (da Aspasia di Mileto, maestra di retorica di Socrate, Pericle e molti ateniesi) ha visto impegnate nel corso del 2011 le volontarie attraverso l’indagine statistico-sociologica attuata somministrando il questionario a un campione rappresentativo distribuito sul territorio della provincia di Rimini.

L’analisi mira a valutare se la cittadinanza è informata e si pone in sintonia con le direttive della Comunità Europea sulle Pari opportunità oppure se conserva una visione del ruolo femminile più tradizionale sia in ambito familiare che lavorativo, nonché politico e sociale.


Il progetto si è svolto in due parti: nella seconda, attraverso lezioni, seminari e conferenze, rivolti alle donne ma aperti anche agli uomini, il progetto ha inteso aiutare le donne a costruire la propria leadership e a ottenere maggiori spazi all’interno delle istituzioni, delle aziende, della vita sociale, politica e amministrativa del territorio riminese.

Creare ambiti di confronto e di socializzazione ai linguaggi e alle pratiche della politica affinché le donne possano riflettere sui meccanismi di esclusione, comprendere il funzionamento delle istituzioni (europee e nazionali) e i canali per accedervi.

L’intero percorso formativo è stato finalizzato all’acquisizione di un insieme di conoscenze per favorire l’affermazione e l’inserimento delle donne, solitamente sottorappresentate, nella vita pubblica e nei centri decisionali.

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