Rimini. Omicidio Mannina e Nusdorfi: la Sanchi resta in carcere. NQ di Rimini

Rimini. Omicidio Mannina e Nusdorfi: la Sanchi resta in carcere. NQ di Rimini

Nuovo Quotidiano di Rimini: Dall’incidente probatorio di ieri è emerso che il sangue trovato sul materasso di Demiraj è compatibile con quello di Mannina / La Sanchi deve restare in carcere / Delitto troppo efferato e crudele: rigettata la richiesta di remissione in libertà

RIMINI – Il sangue trovato sul materasso della camera da letto di Dritan Demiraj è compatibile con quello di Silvio Mannina. E’quanto emerge dalla relazione di Marzio Capra, il perito incaricato dal gip Fiorella Casadei, di esaminare le tracce biologiche ed ematiche, prelevate oltre un mese dopo quel maledetto 28 febbraio scorso quando, secondo la testimonianza di Monica Sanchi, ex fidanzata di Dritan Demiraj , il pasticciere albanese, tra l ’altro killer reo confesso, uccise alla presenza sua, dello zio Sadik Dine e di un altro albanese minorenne, il povero Mannina (nuova fiamma di Lidia Nusdorfi, l’ex convivente di Demiraj, uccisa l’1 marzo dall’omicida albanese). I periti inoltre hanno individuato, in quei campioni, peraltro molto degradati, tracce biologiche riconducibili a tre persone (parenti tra loro) e ad una quarta, che potrebbe essere un uomo, ma anche una donna. La perizia, però, non comprendeva, stranamente, l’analisi della compatibilità delle tracce biologiche ed ematiche con quelle dei quattro indagati, attualmente tutti in carcere. Ieri, infatti, la cassazione ha rigettato la richiesta dell’avvocato Nicola De Curtis, legale della Sanchi, di remissione in libertà per la 35enne riccionese: troppo efferati e crudeli i 2 omicidi per poter sperare nella clemenza dei giudici.




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