Andrea Rossini – Corriere Romagna: Le accuse: corruzione, peculato e riciclaggio. Misure cautelari per altre quattro persone tra cui un vigile urbano /
Ruba un milione a ditte fallite /
In manette il segretario dell’ordine dei commercialisti
RIMINI. Con le accuse di corruzione in atti giudiziari, peculato, interesse privato negli atti di fallimento, falsità materiale in atti pubblici, frode fiscale e riciclaggio è finito in manette ieri Daniele Balducci, 47 anni, dottore commercialista, segretario dell’Ordine, tra i più assidui e considerati consulenti tecnici e periti del palazzo di giustizia riminese. A notificare al professionista, noto e stimato in città, l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice Fiorella Casadei, su richiesta del pm Davide Ercolani, sono stati i militari del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Rimini. Difeso dall’avvocato Mario Scarpa, l’esperto fiscalista – che è incensurato – si è detto «sereno» e in grado di «spiegare tutto e dimostrare la sua innocenza». «Non sono la persona che dicono, non mi riconosco in queste pagine», ha commentato dopo un primo esame del lungo elenco delle imputazioni. L’incredulità, di fronte alle accuse di quello che fino a ieri era considerato dai più un uomo integerrimo sia dal punto di vista umano sia professionale, si rispecchia nel nome che le fiamme gialle hanno dato all’operazione: “Giano”, dal nome dell’antica divinità romana caratterizzata dalla rappresentazione bifronte. Per l’accusa, infatti, Balducci nascondeva una seconda faccia che gli permetteva di trasformarsi nel “soggetto spregiudicato” dipinto dal Gip, capace di tradire con disinvoltura la fiducia riposta in lui dagli stessi giudici civili. (…)
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