Luigi Bonadonna si è dimesso sabato scorso da segretario comunale del Pd lamentando le eccessive liste nate a sostegno di Vitali e la scarsa attenzione agli ex Margherita all’interno del Pd, anche nella composizione dei nomi dei candidati per coprire i 12 collegi di Rimini alle prossime elezioni.
Un terremoto politico senza precedenti in vista delle lezioni proviciali prossime – che rende ragione di un Pd in grave difficoltà – commentato dal leader provinciale del Pd, Andrea Gnassi, come frutto di un eccessivo stress.
Subito in una lettera Alberto Ravaioli, Elisa Marchioni, Roberto Piva e Stefano Vitali hanno chiesto a Bonadonna di tornare sui suoi passi, ma oggi sulla stampa lo stesso ex segretario comunale afferma che non farà marcia indietro, lanciando accuse a Gnassi.
“A 20 anni dalla caduta del Muro di Berlino, Gnassi pensa che valga ancora il principio sovietico per cui chi dissente dalla linea è uno stressato da Gulag”.
Bonadonna non le manda a dire a Gnassi e pur ringraziando i quattro firmatari della lettera in suo favore afferma che non si tratta di “malessere personale”, ma di decisione politica molto precisa.
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- La lettera a Bonadonna firmata da Ravaioli, Vitali, Marchioni, Piva