Corriere Romagna: Ravaglioli: «Io moscovita ma non mi dimetto» /
Sulle motivazioni della “fuga” spiega: «Partito all’estero per salvare la mia azienda. Ora sto con Putin» /
Il capogruppo Pdl ha cambiato residenza: «Però posso essere ancora utile: sarò in Italia 8 giorni al mese»
RIMINI. Non ha alcuna intenzione di dimettersi, «la mia preparazione può essere ancora molto utile». Ma anche lui sa che qualcosa deve cambiare: in consiglio è un desaparecido da circa un anno e da ieri, come annunciato da lui stesso in Facebook, ha la residenza a Mosca, Russia, dove è andato «non per divertimento», giura lui, ma perché «non sono un fancazzista, sono venuto qui per salvare la mia azienda e non finire da mia madre a gestire un albergo, con tutto il rispetto per gli albergatori». Lui è Alessandro Ravaglioli, professione ingegnere e, ormai sporadicamente, capogruppo in consiglio comunale di quello che rimane del Pdl. Entro pochi giorni, subito dopo le feste natalizie, i suoi colleghi, quasi tutti confluiti nel Nuovo centro destra, gli hanno chiesto di chiarire che intenzioni ha. «Così non si può andare avanti», spiega Gennaro Mauro,
«da due mesi provo a contattarlo ma non mi risponde». E Ravaglioli, proprio da Mosca, dà alcune anticipazioni. (…) Quindi lascia o no? «Il consiglio non lo voglio lasciare e sia chiaro: non lo faccio per soldi. Posso essere ancora utile soprattutto quando sarà discusso il Rue. La mia esperienza in urbanistica può dare una mano». Come farà a esserci fisicamente? «Ci sto già pensando: posso essere in Italia 8 0 9 giorni al mese e fare combaciare due giovedì, quindi due sedute». Si siederà tra le file del Nuovo centro destra o con Forza Italia? «Non ho deciso: per ora sto con Putin, il migliore di tutti, ne avessimo in Italia come lui. E non è un caso che sia amico di Berlusconi».
