La Cronaca Nuovo Quotidiano di Rimini: Il religioso denunciato dalla sorella diseredata dalla benestante signora è stato rinviato a giudizio. Testamento impugnato, causa civile contro la Diocesi / Ricca eredità, guai per un parroco / Anziano sacerdote riminese alla sbarra per circonvenzione d’incapace / L’accusa è di aver indotto una centenaria a lasciare i beni alla Chiesa
RIMINI – Un reato grave, pesante, per chiunque. Figuriamoci per un parroco. Circonvenzione d’incapace: ovvero trarre profitto dal disagio mentale di una persona; approfittare di lei per spillarle soldi o impossessarsi dei suoi beni. E l’accusa avanzata ad un anziano prete di una parrocchia riminese che ieri è stato rinviato a giudizio, su richiesta della Procura, dal gup Vinicio Cantarini. Secondo gli inquirenti, infatti, il religioso avrebbe indotto una benestante riminese di 100 anni a redigere un testamento olografo col quale, alla sua morte, tutti i suoi beni, una villa e tre appartamenti nel centro di Rimini, per un valore complessivo di oltre un milione di euro, sarebbero andati alla Chiesa. Insomma, il solito lascito a fine di bene: da tempo, infatti, secondo quando sostenuto dalla difesa del parroco, la signora aveva espresso al religioso, che aveva iniziato a frequentare la sua abitazione per somministrarle i sacramenti, la volontà di dare tutto ai poveri (in quel periodo erano continui i litigi tra la centenaria e la sorella 84enne). (…) Vistasi diseredata, infatti, la congiunta della deceduta nomina un legale e impugna immediatamente, in sede civile, il testamento, facendo, quindi, causa alla Diocesi. Mentre in sede penale denuncia per circonvenzione d’incapace il sacerdote. (…)