Rimini. San Patrignano ospita il 69° congresso nazionale di Assoenologi

Rimini. San Patrignano ospita il 69° congresso nazionale di Assoenologi

CORIANO (RN). La più grande realtà di recupero antidroga, dove il vino è strumento di riscatto e formazione lavorativa, ospita uno dei più importanti appuntamenti enologici del panorama nazionale. La comunità infatti da domenica a martedì ospiterà il 69° congresso nazionale di Assoenologi, in programma in comunità dal primo al 4 giugno. L’importante kermesse dei produttori di vino torna in Romagna dopo diversi anni di assenza e per l’occasione ha scelto la comunità, dove l’attività vinicola è uno degli strumenti per il recupero, la crescita e la formazione professionale dei ragazzi. 

L’attività vinicola ha caratterizzato San Patrignano sin dal 1978. Di anno in anno la produzione è cresciuta e da un uso soltanto interno, dal ‘97 la comunità ha scelto di commercializzare i suoi vini, a favore dell’autosostentamento della comunità, attività fra le tante che permette alla realtà riminese di continuare ad essere completamente gratuita per i suoi ospiti. La fortuna fu di trovare nell’enologo Riccardo Cotarella un incredibile compagno di avventura. «Avevo accolto l’invito a visitare la comunità più per cortesia che non perché credessi che su queste colline argillose potesse nascere un buon vino – ricorda Riccardo – Invece non appena conobbi i ragazzi della cantina accettai la sfida. Con loro ci capiamo anche senza guardarci: potrebbero fare il vino meglio di tanti enologi affermati e io potrei aiutarli per telefono, talmente siamo in sintonia». 

I vigneti si estendono sulle colline di Coriano e si affacciano sul litorale riminese, che dista cinque chilometri in linea d’aria, oltre ad altri 5 ettari di vigna nella zona di Cecina in Toscana su un terreno frutto di un lascito. Nell’arco dell’anno, sono i ragazzi del settore “cantina” ad occuparsi della loro cura, dalla coltivazione, alle lavorazioni meccaniche e a quelle vinicole, come la trasformazione dell’uva, l’affinamento in legno, l’imbottigliamento e le operazioni di magazzino. Un impegno che arriva a coinvolgere l’intera comunità nel mese della vendemmia, quando tutti i ragazzi aiutano nella raccolta dei grappoli.

E’ così che il vino in comunità si è trasformato in un importante strumento di riscatto. «Se prima per molti nostri ragazzi era solo un mezzo per sballarsi, oggi per loro è cultura – spiega Piero Prenna, responsabile commerciale della cantina – Hanno la possibilità di pasteggiare con un bicchiere, un modo per educarli al piacere della tavola, così come fondamentali sono i corsi da sommelier che molti di loro frequentano durante l’anno, organizzati dall’Ais di Roma. Inoltre la cantina per loro è sinonimo di formazione professionale dato che qui possono imparare un lavoro che potrà tornargli utile quando si reinseriranno nella società. Per di più per loro è grande la soddisfazione nel vedere che i frutti del loro impegno sono molto apprezzati». 

Le 11 etichette di San Patrignano – Aulente Bianco e Rosso, Vie, Noi, Montepirolo, Avi, Ora, Start e Avenir, ‘Ino e Paratino – infatti hanno ricevuto davvero tanti riconoscimenti, da quelli di The Wine Advocate, al Gambero Rosso, Duemilavini, Guida Veronelli e Oscar del vino. 

In una comunità in cui la produzione vinicola è uno strumento fondamentale per i ragazzi in percorso, si inserisce perfettamente il congresso nazionale di Assoenologi. «E’ per noi motivo di grande orgoglio ospitare un evento tanto prestigioso – continua Piero Prenna – Per i nostri ragazzi sarà davvero interessante assistere a confronti che saranno per loro occasione di crescita culturale e professionale». 

Ufficio stampa San Patrignano




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