Rimini. Si svuotano le aule delle materne, mentre sono strapiene quelle delle superiori

Rimini. Si svuotano le aule delle materne, mentre sono strapiene quelle delle superiori

Le materne si svuotano, sos aule per le superiori. In otto anni perso il 24% degli iscritti, mentre licei e istituti scoppiano. Santi: “I Comuni faticano a riempire scuole dell’infanzia ed elementari”

ANDREA OLIVA – Si svuotano le materne, si liberano invece le aule alle elementari, mentre scoppiano gli istituti superiori. La fotografia scattata dal report statistico della Provincia di Rimini “mostra un elemento con nitidezza – dice il presidente Riziero Santi –. La popolazione scolastica a livello di scuola dell’obbligo decresce rapidamente. Un primo timido segnale lo si avverte anche nelle scuole medie. Invece gli istituti superiori continuano a crescere con numeri importanti: 680 studenti in più dall’anno scolastico 2020-21 al 2021-22”. Santi invia anche un messaggio ai Comuni “che avranno probabilmente difficoltà, nei prossimi anni, ad occupare interamente le proprie aule, soprattutto in ambito periferico, per i gradi dell’infanzia e della primaria”. Con le aule che si svuotano dovranno considerare “l’adeguatezza dei contenitori e corpi edilizi a disposizione”. Al contrario, la Provincia non sa dove mettere gli studenti delle superiori, tanto da fare un bando per cercare tra gli immobili privati una scuola in affitto, comodato o altra soluzione, ampia 4mila metri quadrati. La logica suggerirebbe il trasferimento di studenti dalle strutture provinciali a quelle comunali, ma su questo arriva subito l’altolà dell’assessore all’Edilizia Scolastica, Mattia Morolli. “Per le loro caratteristiche, per esempio, le strutture di materne ed elementari non sarebbero sfruttabili da istituti superiori. E comunque sia ci siamo mossi per tempo anni fa, e il lavoro che abbiamo fatto negli ultimi anni a Rimini sui plessi, e la quantità di persone che si trasferiscono in città o vi si insediano temporaneamente, ci ha consentito di limitare la riduzione degli iscritti”. (…)

Articolo tratto da Il Resto del Carlino

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