Rimini. Sicurezza: dichiarazione del sindaco di Rimini Andrea Gnassi

Rimini. Sicurezza: dichiarazione del sindaco di Rimini Andrea Gnassi

“Sul problema sicurezza va detto che da Roma, nelle ultime ore, è arrivato un segnale di attenzione nei confronti del nostro territorio: l’arrivo disposto dal Viminale di 109 agenti a supporto degli organici delle forze dell’ordine locali, è sicuramente un modo per riconoscere la realtà complessa di Rimini e la sua dimensione ‘metropolitana’, con le milioni di presenze che si contano nei mesi estivi, nonché la visibilità che a tutti gli effetti fa di questa città una ‘vetrina’ nazionale. 

Se da una parte non possiamo che plaudere all’implementazione degli organici di polizia, dall’altra non possiamo fare a meno di esprimere più di una perplessità per quanto riguarda le tempistiche. Ogni anno infatti l’invio degli agenti slitta sempre più là nel tempo, sino ormai a lambire l’estate avanzata. Siamo consapevoli delle difficoltà nazionali in riferimento alle dotazioni di personali e logistiche di sicurezza, ma è chiaro che lo slittamento dei rinforzi di polizia va a incidere sull’attività di prevenzione di alcuni fenomeni di illegalità che ‘aggredisce’ il territorio, a partire dall’abusivismo commerciale. Non a caso sino a pochi anni fa, una prima tranche dell’incremento degli organici delle forze dell’ordine in Riviera avveniva già nel mese di maggio. Dando così il tempo alle attività di contrasto e di intelligence di dispiegare omogeneamente e strutturalmente la loro strategia sul breve, medio e lungo periodo. Nei mesi scorsi io stesso avevo fatto appello in questa direzione, appello che è stato recepito solo parzialmente. Anche quest’anno infatti gli agenti arrivano nella seconda settimana di luglio, a stagione inoltrata, senza considerare poi i tempi ‘fisiologici’ che serviranno agli agenti per organizzarsi e prendere piena dimestichezza col territorio. Questo slittamento nell’invio dei rinforzi ci impedisce di mettere in campo in maniera efficace tutte quelle azioni di prevenzione e di presidio che sono indispensabili, soprattutto sul fronte del contrasto all’abusivismo commerciale. A mero titolo esemplificativo, sarebbe come se si inviassero gli agenti a presidiare uno stadio di calcio quando ormai la partita (di “cartello”) è finita. Per questo, e ancora una volta, rivolgo un plauso alla Polizia, ai Carabinieri, alla Polizia Municipale che, grazie al coordinamento del Prefetto, hanno fatto e continueranno a fare senza particolare sostegno da Roma i salti mortali per garantire il presidio e la sicurezza sul territorio, soprattutto in estate.

Questo non significa che, come Amministrazione comunale, non si debba fare di più ma è necessario fornire a chi amministra gli strumenti per intervenire. Ai sindaci si chiede di garantire la sicurezza sul territorio, allo stesso tempo però le leggi italiane non danno alle amministrazioni i poteri reali per intervenire sull’ordine pubblico, con gli amministratori che si ritrovano ordinanze anti-prostituzione rigettate e mani legate su diversi altri fronti. Chi salirebbe su un ring con entrambe le mani legate?”.

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