Rimini. Sparatoria di piazzale Azzarita: condannata la banda dei pugliesi. NQ di Rimini

Rimini. Sparatoria di piazzale Azzarita: condannata la banda dei pugliesi. NQ di Rimini

Nuovo Quotidiano di Rimini: Le fazioni di pugliesi e napoletani si diedero appuntamento a Riccione: scoppiò una rissa con l’esplosione dei colpi / Condannata la banda di piazzale Azzarita / Una vendetta tra due gruppi rivali finì a colpi di pistola in pieno giorno a Riccione / Lo sparatore patteggia 5 anni, pene ridotte per i tre complici che sono tutti liberi

RIMINI – (ad.ce) Sguardo da duro, faccia truce. Il classico volto del poco di buono. Che però davanti ai carabinieri e, soprattutto, consapevole della gravità delle accuse che gli venivano contestate (tentato omicidio), crollò psicologicamente, scoppiò in lacrime e confessò: “Sì sono stato io a sparare, ma solo per intimorirli”. Michele Conticchio ha appena 20 anni. Ma, dai suoi atteggiamenti, sembrava già un predestinato capo banda. E, infatti, fu lui a premere due volte il grilletto, quel pomeriggio del 18 agosto 2013, in quella sorta di assurdo regolamento di conti, contro il 24enne cosentino D.A. centrandolo ad un fianco con un proiettile (il secondo colpo s’inceppò). Ebbene, ieri sera, lo sparatore, accusato di tentato omicidio, lesioni e detenzione e porto d’arma da fuoco, difeso dal suo legale, l ’avvocato Massimo Cerbari, ha patteggiato, davanti al gup Vinicio Cantarini, 5 anni: il giovane resterà agli arresti domiciliari a Gravina di Puglia, dove vive, col beneficio di poter uscire per andare al lavoro. Per uno sparatore che ha patteggiato, ci sono i complici che hanno preferito andare a processo, con rito abbreviato. E, così, Angelo Cornacchia, 28enne, anch’egli di Gravina, difeso dall’avvocato Teresa Lagreca, è stato condannato a due anni di carcere, la stessa pena comminata al cugino dello sparatore, il 24enne Fabio Conticchio, di Altamura, difeso dall’avvocato Lorenzo Vendola del foro di Bari: per i due è stato revocato anche l’obbligo di firma, per cui sono liberi a tutti gli effetti. (…)


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