Rimini. Spiagge private oppure no? Il Pd diserta l’incontro di Oasi Confartigianato. Il Pdl c’è

Rimini. Spiagge private oppure no? Il Pd diserta l’incontro di Oasi Confartigianato. Il Pdl c’è

Annamaria Gradara – NQ di Rimini: Il parlamentare del Pdl grande sponsor della proposta del governo: “Se non ora quando? Il momento giusto per sfidare l’Europa” / Il Pd dribbla il confronto coi bagnini / Nessun esponente locale all’incontro di Oasi Confartigianato. Petitti lascia la sedia vuota / Pizzolante: “Nulla di male a vendere le spiagge, posizione ideologica dei democratici riminesi” 

RIMINI. I bagnini si mostrano compatti, il Pdl ci mette la faccia – anzi le facce, quelle dell’onorevole Sergio Pizzolante e del consigliere regionale Marco Lombardi – il Pd locale invece no. La proposta del Governo di sdemanializzare i tratti di spiaggia su cui si trovano gli stabilimenti balneari (con i manufatti) e quindi di venderli ai bagnini allarga i fossati e fa incrinare, almeno sul piano locale, le larghe intese. All’appello mancavano tutti – se si esclude una comparsata dell’onorevole Tiziano Arlotti –i big riminesi del Partito Democratico ieri mattina al Sun, all’incontro promosso da Oasi Confartigianato su “Le imprese balneari alla luce delle nuove proposte governative sulla sdemanializzazione e cessione delle aree agli attuali concessionari”. (…) Del resto sin da subito gli esponenti riminesi del Pd, così come il presidente della Provincia Vitali e il sindaco Gnassi, non hanno fatto mistero di non gradire la proposta del Governo per trovare una soluzione all’annosa questione delle concessioni demaniali. Una proposta fatta propria anche dal Pd nazionale: è del Pd, del resto, il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta che su incarico dei vice ministri Fassina e Casero segue direttamente la questione. (…) Per Pizzolante “non c’è nulla di male a vendere le spiagge” perché “è vero che è demanio pubblico ma su quei terreni si è costruita un’impresa privata e non si può cancellare per una direttiva europea. C’è di fatto una gestione privata che non si può espropriare”. (…) 


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