Gli agenti immobiliari: «Prima c’era la fila di acquirenti e bagni anche da oltre il milione ora non chiedono neanche un appuntamento in attesa di chiarire sulle concessioni»
ADRIANO CESPI. Senza mercato, crollati nel valore patrimoniale, e con un futuro carico di incertezze. Sono gli stabilimenti balneari, che da miniere d’oro imprenditoriali sono diventati dei vuoti a perdere. Tra direttive europee – Bolkestein – e sentenze giudiziarie di natura amministrativa: l’ultima quella del Consiglio di Stato ha bocciato anche la proroga prevista dall’ultimo decreto del governo Meloni, che aveva posticipato al 1° gennaio 2025 le aste pubbliche, con un ulteriore allungamento, in casi particolari (difficoltà per i Comuni nell’organizzarle), al 1 gennaio 2026. (…)
Articolo tratto dal Corriere Romagna