Corriere Romagna: L’indice dei prezzi al consumo ha fatto registrare crescite diffuse: +5% nel 2012 per i trasporti ma anche 2,3% per istruzione e 2,7% in più per l’abbigliamento /
Stipendi al palo, tariffe alle stelle /
I salari non crescono e a Rimini bollette e affitti sono aumentati in un anno del 6%
RIMINI. Magari al paio di scarpe o ai jeans griffati si può anche rinunciare. Un po’ meno a benzina e biglietti del bus. Decisamente non a frutta e verdura. Figuriamoci al saldo della bolletta a fine mese. Il punto è che gli stipendi restano al palo o quantomeno non tengono il passo con il costo della vita. E Rimini non si salva. Anzi: l’inflazione è più alta che altrove. E a pesare di più sui portafogli delle famiglie riminesi sono le impennate di affitti, acqua, luce e gas, che in un anno hanno raggiunto il 6,2%, e dei trasporti, cresciuti del 5,2%. (…)
Morale: l’indice generale dei prezzi al consumo è cresciuto rispetto all’anno precedente del 2,7%. Per calcolarlo si analizza un “paniere” piuttosto nutrito: dagli alimentari alla cultura, dalle bollette agli alcolici. Dodici settori in tutto. Quasi tutti col segno più. Calano solo, dell’1,1%, le cosiddette comunicazioni, cioè spese per telefoni e cellulari, e il settore ricreazione, spettacolo e cultura in flessione dello 0,7 rispetto al 2011. Il resto è tutta una lunga serie di +. Insomma, a Rimini nel 2012 è cresciuto tutto. (…)
Ok, Rimini non sarà cara come la Costa Smeralda ma è dura uguale, specie se nel tritacarne si mettono anche quei 90 milioni di ore di cassa integrazione e le 3mila aziende saltate che nel 2012 hanno massacrato la provincia. «E a Rimini bisogna tenere conto che l’inflazione è sempre più alta della media nazionale: 2,7% contro il 2,4 – spiega Andrea Bascucci di Federconsumatori -. Gli aumenti maggiori sono relativi ai servizi. (…)
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