Corriere Romagna: Doccia fredda per il Comune, l’assessore Gian Luca Brasini costretto a correre ai ripari: potrebbe essere a serio rischio l’intero bilancio / Tari, buco nelle casse da 10 milioni: aumento in vista per la tassa sui rifiuti / Piccole e medie imprese non pagano e la “bolletta” è destinata a salire ancora
Più che un buco, una voragine. Stiamo parlandodella Tari, che poi significa raccolta rifiuti. Una partita tariffaria che per il Comune vale 40 milioni di euro all’anno, 10 dei quali non sono stati pagati dai contribuenti. Come se ne esce? Nel modo più semplice: il 95 per cento è a carico di Palazzo Garampi, il resto finisce in bolletta sotto forma di aumento. Stiamo parlando di 1,8 milioni. L’incremento per ora ha le caratteristiche del molto probabile o quasi certo, la cifra è in divenire.
L’annuncio porta la firma dell’assessore al bilancio Gian Luca Brasini. E il punto di partenza è ormai una sorta di mantra. In quattro anni Roma ha tagliato 27 milioni di euro, eppure il Comune ha mantenuto ferma la rotta lungo la strada dell’equità.
Però? La crisi fa male, sia alle famiglie sia alle imprese. «La dimostrazione è arrivata dal mancato incasso della Tari, che dallo scorso anno è tornata in gestione diretta del Comune, scelta che ha consentito di conseguire un risparmio di quasi 500mila euro utilizzato poi per contenere la tariffa». (…)