Nuovo Quotidiano di Rimini: L’uomo dopo aver pestato a sangue la donna cercò di darle fuoco. Il suo avvocato ha annunciato che ricorrerà in Appello / Massacrò la compagna, sei anni di carcere / Giuseppe Ciracì è stato condannato per tentato omicidio, dovrà anche pagare una multa di 20mila euro
RIMINI – Una condanna esemplare. Per aver massacrato di botte la propria compagna e aver cercato anche di darle fuoco. Giuseppe Ciracì, 47enne riminese, ieri mattina, è stato condannato dal giudice Vinicio Cantarini, nel processo con rito abbreviato, a 6 anni di carcere e al pagamento di una provvisionale di 20mila euro per il reato di tentato omicidio. La Procura aveva chiesto 10 anni. Il suo legale, l’avvocato Massimo Campana, ha già annunciato che ricorrerà in Appello. Una vicenda di una violenza inaudita quella che vede protagonista questa ex guardia giurata. Iniziata quella maledetta sera del 9 dicembre scorso quando Ciracì inizò a litigare furiosamente con la compagna, una 50enne napoletana (rappresentata come parte civile nel processo dall’avvocato Giovanna Ollà), che poco prima gli aveva comunicato che lo avrebbe lasciato. Fu la scintilla per una furibonda aggressione. L’uomo, dopo averla insultata, prese un coltello da cucina ed iniziò a minacciarla. Poi, non contento, l’afferrò con forza per i capelli e le sbattè la testa sul pavimento. Quindi continuò a colpirla fracassandole un bicchiere in testa e prendendola a calci e pugni in faccia, ai fianchi e all’addome. Poi, in preda ad un’ira incontrollabile, le versò dell’alcol su una gamba e con un accendino le diede fuoco (per fortuna la signora riportò solo delle lievi scottature). E, infine, le strinse al collo un nastro di gomma. (…)
