Rimini tra le città regine dell’energia solare

Rimini tra le città regine dell’energia solare

Se il sole ha fatto da sempre le fortune di Rimini e del suo comparto turistico, adesso ne testimonia la sensibilità ambientale: la capitale delle vacanze risulta al settimo posto tra le città italiane per numero di impianti fotovoltaici attivi.

Al termine del primo semestre 2012, le installazioni fotovoltaiche riminesi sono 1.060, con una prevalenza di piccoli impianti, nati per rifornire di energia solare le abitazioni e le strutture turistiche.

Altrettanto numerosi sono i pannelli installati sui tetti dei capannoni e degli edifici pubblici.

L’energia pulita è di casa a Rimini, segnale concreto di come la città abbia voluto imboccare la strada dello sviluppo sostenibile. Una cultura in linea con quella dell’intera Emilia-Romagna, regione che piazza ben cinque città nelle prime dieci italiane per impianti solari.

Questa la classifica delle città solari stilata dalla Ubisol: al primo posto c’è Roma con 4.397 installazioni fotovoltaiche, secondo gradino per Perugia con 1.573, terza Padova con 1.339, quarta Ravenna con 1.299 impianti, seguita al quinto posto da Trento con 1.148, al sesto da Forlì con 1.084, al settimo Rimini con 1.060 impianti fotovoltaici, all’ottavo Modena con 1.022, nono posto per Cesena con 1.002 e, a chiudere, decimo posto per Sassari con 991 impianti.

Sono questi alcuni dei dati della ricerca diffusa dall’ufficio studi del Gruppo Ubisol, l’azienda riminese leader del settore delle energie rinnovabili.

Il rapporto, giunto alla sua sesta edizione, fotografa la situazione del fotovoltaico al 28 giugno scorso, dando anche un quadro dell’evoluzione del comparto nel primo semestre del 2012.

I dati elaborati sono quelli ufficiali del Gse, il Gestore dei servizi energetici.

“Per quel che riguarda la città di Rimini – ricordano dalla Ubisol – la crescita in questi ultimi due anni e mezzo è costante. A dicembre 2009 gli impianti attivi nel comune erano 209, sono diventati 403 a dicembre 2010 (+194 in un anno), 883 a dicembre 2011 (+480 in un anno), per arrivare infine ai 1.060 di giugno 2012 (+177 in sei mesi). I dati sono confortanti, considerato che la potenza installata da inizio 2012 in provincia di Rimini è aumentata di 15.109 chilowatt picco, ossia una crescita in un semestre del 27%, un trend con valori più che doppi rispetto alla media italiana e a quella regionale. Un trend che potrà essere ulteriormente incrementato grazie al varo dei nuovi incentivi statali del Quinto Conto Energia e alle nuove regole per il fotovoltaico, norme che abbiamo dovuto aspettare per tre mesi e che finalmente arrivano a far chiarezza nel settore delle rinnovabili. Resta inoltre fondamentale il processo di crescita culturale e di consapevolezza ambientale di enti pubblici, famiglie e imprese, una sensibilità che spinge sempre più verso l’energia pulita”.

Spiega Sara Visintin, assessore all’Ambiente e all’energia del Comune di Rimini: “I dati oggi riportati evidenziano la crescente scelta dei cittadini di beneficiare non solo di energia pulita, ma anche di andare verso la propria autosufficienza energetica, trattandosi proprio di produzione di energia da fonti rinnovabili attraverso piccoli impianti. Come Amministrazione comunale siamo in fase di elaborazione del nostro piano di azione per le energie sostenibili finalizzato al raggiungimento degli obiettivi europei di efficienza energetica, di riduzione della CO2 e nell’aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili. Abbiamo già avviato il percorso di confronto per l’elaborazione del piano che ci traghetterà verso un modello energetico e di sviluppo in un’ottica di sostenibilità e di comunità energetica. Questi risultati dimostrano che la sensibilità e i margini per arrivare ai risultati previsti sono ben presenti sul territorio. Importante ricordare che lavorare sulla green economy in un’ottica integrata e condivisa, porta con se ricerca e sviluppo finalizzati alla sostenibilità ambientale. Il nostro ruolo fondamentale non sarà solo quello di dare obiettivi energetici di lungo periodo, puntando in particolar modo sulla riqualificazione dell’esistente, ma di governare i processi per raggiungere questi obiettivi e lavorare sulla semplificazione amministrativa”.

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