Corriere Romagna: Il professionista avrebbe aiutato l’ideatore del raggiro, presentandosi all’istituto di credito per ottenere i soldi. L’uomo è stato denunciato assieme ad altre 11 persone /
Maxi truffa, commercialista nei guai /
Chiesto un prestito da 2 milioni a una banca per conto di una società che non sapeva niente
RIMINI. E’ coinvolto anche un commercialista riminese nella truffa aggravata da 900mila euro alla Claris Factor, società del gruppo Veneto Banca di Montebelluna, provincia di Treviso. Si trattava di una parte del prestito di 2 milioni di euro bloccato dopo una telefonata alla società a cui risultava concesso, che è letteralmente caduta dalle nuvole. Tra i dodici denunciati anche il professionista riminese (S.F.) di 34 anni, che avrebbe aiutato l’autore materiale della truffa che ha falsificato i documenti e si è presentato come amministratore delegato di una società milanese, realmente esistente, che opera nel settore farmaceutico. Tra gli altri denunciati anche il suo complice, un notaio, i destinatari di assegni e bonifici fatti per far sparire in soli tre giorni quei 900mila euro.
Tutto era iniziato nel 2012 quando M. P., 43 anni, residente a Milano, si era presentato, accompagnato dal commercialista di Rimini, alla Cassa di Risparmio di Fabriano, anch’essa del gruppo Veneto Banca. Era stato presentato come Danilo C., amministratore delegato di una società farmaceutica di Milano. Aveva falsificato i documenti e da quanto appurato poi dai carabinieri di Volpago, non era nuovo a simili imprese. In banca ha spiegato che doveva fare delle operazioni di acquisto di macchinari e prodotti farmaceutici e aveva necessità di un consistente prestito.
