Simone Mascia di Corriere Romagna: Nel mirino le retribuzioni del presidente della multiutility e del suo ad. «Insieme prendono un milione di euro: serve un’indignazione che parta dal basso» /
Vitali: crociata contro i maxi stipendi Hera /
Il presidente della Provincia apre la pagina Facebook “Devono prendere meno di Obama”
RIMINI. Una scure sugli stipendi esorbitanti, di quelli a cinque zeri che «soprattutto in un periodo come questo devono essere drasticamente ridotti». La battaglia del presidente della Provincia contro le retribuzioni dei vertici di Hera irrompe sul web, in una pagina che lui stesso ha aperto ieri in Facebook dal titolo piuttosto eloquente: “Devono prendere meno di Obama”.
Un attacco frontale, quello di Stefano Vitali, in cui sono finite sotto la lente d’ingrandimento alcune buste paga dalla cifre vertiginose, ben più alte di quelle del presidente degli Stati Uniti, che per dirigere la maggiore potenza mondiale guadagna intorno ai 285mila euro all’anno. A Bologna c’è chi però riesce a doppiarlo o quasi: Tomaso Tommasi di Vignano, presidente di Hera, nel 2011 ha percepito 467mila euro (38.900 al mese); l’amministratore delegato Maurizio Chiarini, nello stesso anno, ne ha portati a casa 469mila (39mila al mese).
Giro vorticoso di denaro, questo, che comprende anche l’intera struttura regionale della società quotata in borsa a maggioranza pubblica ma con capitale misto pubblico-privato e che si occupa di distribuzione del gas, dell’acqua, dell’energia e dello smaltimento dei rifiuti. Sempre secondo i dati 2011, i quindici consiglieri hanno infatti percepito in media intorno agli 80mila euro. (…)