Rimini. Zero ristori ai balneari: «Noi delusi e traditi, pensiamo alle vie legali»

Rimini. Zero ristori ai balneari: «Noi delusi e traditi, pensiamo alle vie legali»

RASSEGNA STAMPA

«Delusi e traditi». I bagnini masticano amaro, dopo che il decreto Fitto sulle concessioni balneari viaggia diretto verso l’approvazione. Il governo da oggi andrà a porre la fiducia sul decreto ’salva infrazioni’. Gli emendamenti che le associazioni dei balneari speravano di vedere inseriti sono stati bocciati. Tradotto: non ci sarà alcun valore d’impresa da tenere in considerazione nel momento in cui si andrà a bando. Restano gli indennizzi solo per gli investimenti effettuati nei 5 anni precedenti non ancora ammortizzati. «Sono pochi spiccioli. Se va bene forse qualcuno porterà a casa alcune migliaia di euro, tutto qui», attacca Mauro Vanni, presidente di Confartigianato imprese balneari. I balneari sentono di essere rimasti con un pugno di sabbia in mano perché «con questo decreto – riprende Vanni – si spalancano le porte alle multinazionali. Il caso Jesolo insegna. Non è stato nemmeno considerato il numero minimo dei bandi per le concessioni a cui lo stesso soggetto potrà partecipare. E non credo che i Comuni avranno dei margini di manovra, in questo senso. Le piccole imprese saranno distrutte dalla potenza economica dei grandi gruppi. Quando questo accadrà il modello romagnolo, non solo la spiaggia ma l’intero modello turistico nostrano, fatto di piccole e medie imprese, sarà distrutto dall’arrivo delle multinazionali (…)

Articolo tratto da Resto del Carlino

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