Risposta di alcuni giovani sammarinesi ad Angela Venturini

Risposta di alcuni giovani sammarinesi ad Angela Venturini

Fare di tutta l’erba un fascio è sempre, o quasi, un errore grave e grossolano.
Le parole di Angela Venturini che nei giorni scorsi si è rivolta ai giovani sammarinesi incitandoli dall’alto del suo scranno consigliare a tirar fuori la voglia e la fantasia perché il lavoro che non trovano in realtà ci sarebbe, sono rese ancora più gravi, se possibile, dalla terribile crisi occupazionale che sta vivendo il nostro paese e della quale ci si aspetta perlomeno che un rappresentante del Consiglio Grande e Generale ne sia pienamente consapevole.
Le ipotesi che ci sembrano più realistiche per spiegare una simile frase detta in questo particolare momento sono due:
– la prima è che quella della Venturini sia un’esortazione, un invito ai giovani che dall’alto del suo posto in paradiso lei vede forse piccoli come formiche a darsi da fare per cambiare la propria vita e il proprio paese, riprendendolo dalle mani di una generazione (la sua) che lo ha portato alla rovina, facendolo passare dall’opulenza più odiosa all’attuale declino senza prospettive.
– la seconda, ed è quella più terribile, è quella che simili parole siano state dettate dalla totale mancanza di conoscenza della situazione occupazionale in cui versano le generazioni più giovani da parte di un membro eccellente del nostro parlamento, l’organo quindi deputato a varare le leggi che dovrebbero portarci fuori dalle secche della crisi.
Se fosse vero il primo caso vorremmo comunicare alla Sig.ra Venturini che, pur ammettendo che una parte delle generazioni a cui si è rivolta hanno problemi ad interessarsi della vita politica del paese (anche perché la politica di questo paese non ha mai avuto interesse a coinvolgerli negli accadimenti politici degli ultimi anni) e che fino a poco tempo fa la spropositata offerta di lavori disponibili negli anni scorsi ha creato delle situazioni di “rilassamento” fra chi non necessitava di alcun impegno per trovare un lavoro, oggi non è più così.
Nel 2012 la maggior parte dei nostri ragazzi sono disposti a riciclarsi, nonostante anni di studio, lauree e competenze specifiche, in qualunque lavoro gli si ponga davanti, fatto salvo il rispetto del diritto fondamentale di ogni lavoratore ad avere uno stipendio proporzionato alle ore di lavoro svolte (cosa che oggi non è più garantita, in alcuni casi, a causa della stessa riforma Mussoni appena entrata in vigore) e ad avere un trattamento dignitoso.
Nel caso in cui, invece, le motivazioni siano quelle contenute nella seconda ipotesi (e Dio ce ne scampi) non rimane altro da fare che proporle di mettere in pratica quanto da lei sostenuto.
Si metta al pari di un giovane appena laureato (o diplomato) senza lavoro e appena iscritto alle liste di collocamento. Provi, la Sig.ra Venturini a cercare un lavoro in una qualunque azienda che stia cercando lavoratori, provi a sgomitare con chi è già in mobilità per ottenere un posto di operaio generico o di impiegato comune. Provi, se arrivasse a pensare che l’unica strada per fare qualcosa oggi sia mettersi in proprio, a trovare il settore giusto in cui investire in un momento in cui se riuscisse a trovare il settore giusto ci sarebbe la Black List a tagliare le gambe alla sua neonata azienda. Provi, se trovasse questo fantomatico settore giusto, ad andare a chiedere soldi in prestito alle banche (senza garanzie e senza un capitale di partenza adeguato, non avendo lei ancora mai lavorato con continuità e magari essendosi dovuta pagare gli studi con i regali di Natale dei nonni).
Il Consigliere Angela Venturini provi a fare tutto questo oggi, senza, ovviamente, contare sui capitali dei propri genitori per non pesare su un’economia famigliare messa in crisi da licenziamenti e/o riduzioni di stipendi.
Solo dopo averlo fatto, ed esserci riuscita, saremo disposti a tollerare simili offese ad una generazione legata in un sol fascio che, prima poi, si riprenderà in mano un paese in macerie, distrutto dall’egoismo e dalle manie di grandezza di una generazione che, per la prima volta forse nella Storia di questa Repubblica, non ha mai pensato una sola volta a che tipo di paese avrebbe lasciato ai propri figli.
I firmatari: Luca Santolini, Andrea Cecchini, Christian Bologna, Matteo Ciacci, Stefano Ciacci, Fabio Verbena,  Simone Guidi, Alberto Giordano Spagni, Andrea Bartolini, Celeste Molinari, Valentina Gasperi, Davide Scarponi, Fernando Paccagnella, Michael Sergio Mussoni

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