Saluti da Rimini: Maurizio Cattelan rilegge la citta’, ma e’ gia’ pioggia di critiche

Saluti da Rimini: Maurizio Cattelan rilegge la citta’, ma e’ gia’ pioggia di critiche

RIMINI. E’ stata presentata questa mattina dal sindaco di Rimini Andrea Gnassi l’iniziativa ‘Saluti da Rimini’, progetto studiato per la città e curato da Maria Cristina Didero e annunciato in anteprima ieri sul Corriere della Sera. Dal 1 luglio 2015, per tutta l’estate, sino al prossimo 30 settembre, la città si popolerà dei grandi manifesti ideati da Maurizio Cattelan, artista contemporaneo, insieme a Pierpaolo Ferrari e al team di Toiletpaper: “cartoline che Rimini spedisce a sè stessa mettendo a nudo i suoi simbolismi, i suoi plus e le sue contraddizioni, i punti di contatto e di divergenza fra immaginario e realtà” – come si legge nel comunicato stampa. 

Le immagini sono esposte in piazzale Cesare Battisti, al Ponte di Tiberio, all’Arco d’Augusto, in piazzale Fellini, alla Ruota panoramica del Porto Canale, in piazzale Toscanini, a Castel Sismondo e al cantiere del Teatro Galli. Sono diffuse anche attraverso il servizio di pubbliche affissioni ordinario.

Sul web intanto piovono le critiche all’iniziativa, per via di immagini allusive e provocatorie: una donna con un bicchiere pieno di un liquido non ben identificato (posizionato all’Arco d’Augusto), un uomo con il pene in erezione sotto le mutande che fa ‘sollevamento’ pesi (posizionato sul cantiere del Teatro Galli), solo per citarne alcune. Gennaro Mauro (Nuovo Centro Destra), ha criticato aspramente l’iniziativa: “non servivano le provocazioni di Cattelan, sarebbe bastato rappresentare le puttane che ci fanno compagnia nelle ore serali, le tribù di alcolizzati che presiedono i luoghi pubblici, le spiagge utilizzate come orinatoi, ladri e scippatori e borseggiatori lasciati operare liberamente, il vagare senza meta di centinaia di poveri senza fissa dimora, e le migliaia di venditori ambulanti abusivi che invadono il nostro arenile“.

 [Leggi Comunicato] .

Leggi l’articolo pubblicato il 30 giugno su il Corriere della Sera (e qui il 12 luglio)









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