Franco Cavalli, San Marino Oggi: “Trattato come un clandestino”. Giovane sammarinese rimpatriato da Londra / Il padre: “Non vogliamo che altri genitori siano costretti
a subite l’ansia che abbiamo patito noi”
[…]
Il
giovane infatti, che aveva intenzione
di recarsi a Londra un paio di
mesi per imparare bene l’inglese
e poterlo inserire così nel proprio
curriculum, nei mesi scorsi si era
interessato sia consultando i siti
specializzati, sia andando a chiedere
informazioni alla segreteria degli
Esteri. Da Palazzo Begni, durante
gli incontri, gli era stato spiegato
che per l’Inghilterra non era previsto
il visto per i sammarinesi se si
volevano intrattenere sul suolo di
sua maestà per un massimo di 6
mesi.
[…]
Ma all’arrivo
all’aeroporto di
Stansted iniziano
i guai perché
quando alle 15 si
presenta ai controlli
immigrazione
cominciano a fargli
le storie. Il ragazzo
infatti, ha solo il
biglietto di andata,
non avendo ancora deciso il giorno
migliore per rientrare e aspettando
magari l’offerta migliore con le compagnie
low cost. Mentre l’amico,
passa i controlli in quanto ha il
passaporto italiano, lui viene trattenuto
e iniziano a interrogarlo. “Mi
hanno chiesto quanti soldi avessi
nel portafoglio e la capacità della
mia carta di credito – ci racconta –
poi mi hanno messo in una stanza
assieme ad altri, soprattutto sudamericani
che erano lì dentro anche
da più di un giorno, senza telefono
e bagagli.
[…] Per l’immigrazione
inglese, è stata considerata
un’aggravante, poi, il fatto che
il nostro sammarinese fosse senza
lavoro da dicembre e così all’alba
è stato messo su un aereo per
Roma e rimpatriato.
[…] “Abbiamo passato un
giorno e una notte in ansia – spiega
il padre del ragazzo – e ci chiediamo
come cose del genere siano
potute accadere. Forse è proprio
vero che come San Marino non
contiamo nulla. Chiediamo che sia
fatta luce, perché non vorremmo
mai che altri genitori siano costretti
a subire l’ansia che abbiamo patito
noi”.
[…]
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