San Marino 3.0: credito d’imposta alle banche, una porcata

San Marino 3.0: credito d’imposta alle banche, una porcata

SAN MARINO 3.0 è in totale accordo con i firmatari dell’interpellanza sul credito d’imposta. E’ ora di finirla di regalare i soldi dei sammarinesi ai soliti noti ed alle banche.
Credito d’imposta, un’altra vergogna e regalia sammarinese? Ed i cittadini, come al solito, pagano più o meno in un colpevole silenzio. Ci siamo stufati di questi governanti cialtroni, sciuponi e disattenti. Ma attentissimi a regalare i soldi dei sammarinesi alle banche.
Basta è ora di finirla.
Mancano i soldi per tutto ma non per le banche, e magari il Segretario Felici farà una nuova tassa, una nuova patrimoniale per garantire la giusta quantità di denaro per scialacquare ancora!
Altro che la spending Rewiew!
I sammarinesi sono arcistufi di dover pagare (e sempre gli stessi) perché il governo non è capace di governare e frenare Banca Centrale nelle sue isteriche decisioni e condotte.
Il Credito d’Imposta  a breve verrà fuori che sarà l’ennesima porcata fatta da questo governo. Vedrete che non basterà il parvenue Gumina (che non si sa che cosa c’entri con i recuperi crediti dato che ha fatto in tutta la sua vita lavorativa ben altro, purtroppo per noi) a fare in modo che certe banche non si possano approfittare della ghiotta occasione a loro concessa, soprattutto se senza controllo.
Quello che i media e ultimamente i coraggiosi consiglieri Lazzari, Ciavatta e Santolini hanno evidenziato è e sarà solo la punta di iceberg di questo caso dove le banche, con la questione del credito d’imposta, hanno trovato un altro sistema per far pagare ai sammarinesi le loro disfunzioni e le loro perdite reali.
Ci siamo stufati di pagare le banche, vogliamo che i nostri soldi, presi oltretutto con tasse inique ed ingiuste, vengano spesi per la crescita e lo sviluppo del Titano.
Certo che con un governo così non ci aspettavamo altro. Ma noi l’avevamo detto e lo sapevamo già.
SAN MARINO 3.0 – RIAVVIA IL TUO PAESE (da Marco Severini a nome di Silvia Mancini)

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