San Marino. 40enne a processo: fatture false e truffa allo stato

San Marino. 40enne a processo: fatture false e truffa allo stato

L’informazione di San Marino

Fatture false e truffa allo stato, 40enne a processo 

Documenti per operazioni inesistenti per centinaia di migliaia di euro al fine di ottenere rimborsi non dovuti e sottofatturazione per abbattere le imposte doganali 

Antonio Fabbri

Ancora un caso di fatture per operazioni inesistenti. Decine e decine di documenti contabili falsi per importi com- plessivi da centinaia di migliaia di euro che hanno consentito all’imputato di ottenere rim- borsi non dovuti dall’Ufficio tributario per oltre 107mila euro. Oltre a questo un lungo elenco di sottofatturazioni per merce all’importazione. Importi fatturati inferiori di circa un terzo rispetto al costo dei servizi effettivamente prestati, allo sco- po di abbattere l’imponibile ed evadere così buona parte delle imposte doganali. Queste le accuse di cui dovrà rispondere, nel processo che si apre oggi davanti al giudice Ro- berto Battaglino, Stefano Maria Masucci, qurantenne residente in provincia di Salerno che sul Titano era amministratore e ti- tolare della DGZone srl, società oggi cessata e liquidata dallo stesso imputato che, secondo l’accusa, anche nella fase di liquidazione aveva utilizzato false fatturazioni. I fatti contestati riguardano un periodo temporale a cavallo tra il 2013 e il 2015.

Secondo il capo di imputazione, a fronte della fornitura di beni almeno in parte inesistenti aveva emesso, nei confronti di una serie di società cessionarie tutte risultanti con sede ad Hong Kong, fatture con importi gonfiati per quasi 195.000 euro. Fatture che, per evitare il pagamento delle imposte, aveva presentato alla amministrazione tributaria sammarinese. In questo modo, e da qui viene la contestazione di truffa ai danni dell’erario, faceva figurare la riesportazione delle merci attraverso le vendite fittizie, in tal modo raggirando l’Amministrazione finanziaria dello Stato, usufruendo del meccanismo del rimborso per una somma complessiva totale di 107.709,12 euro. 

L’amministratore della DGZone, sempre secondo le contestazioni mosse, aveva inoltre utilizzato fatture all’importazione con importi inferiori di circa un terzo rispetto al valore reale delle prestazioni ricevute dalla società. Un espediente che doveva servire ad abbatte la base imponibile in modo da rendere inferiore anche l’imposta da pagare sulle importazioni e i dazi doganali. Di queste condotte, ricostruite dal Nucleo antifrode della Polizia civile coordinato dal commissario della legge Antonella Volpinari che ha disposto il rinvio a giudizio, l’imputato Stefano Maria Masucci dovrà rispondere oggi davanti al giudice Battaglino.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy