San Marino. 6 mld verso Asset, Clarizia: ‘Adempimenti antiriciclaggio da fare anche per operazioni tentate’. L’informazione

San Marino. 6 mld verso Asset, Clarizia: ‘Adempimenti antiriciclaggio da fare anche per operazioni tentate’. L’informazione

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Stolfi e Podeschi indagati? “Non leggo i giornali sammarinesi e non conosco la cronaca sammarinese. Per questo non avevo notizia delle indagini” / Sei miliardi verso asset, Clarizia: “Antiriciclaggio adempimenti da fare anche per operazioni tentate”

La vicenda dei sei miliardi di euro di un ungherese che aveva i fondi in Giappone ed era pronto a portarli sul Titano con destinazione Asset Banca, vide, il 20 marzo 2013 un incontro nel quale Fiorenzo Stolfi, in rappresentanza dell’istituto di credito, ne perorava la causa presso la Segreteria di Stato alle finanze all’epoca retta da Claudio Felici e alla presenza dei membri della vigilanza Andrea Vivoli e Antonio Gumina e del Direttore di Banca Centrale, Mario Giannini. La circostanza per i magistrati risulta alquanto anomala, sia perché i membri dell’organismo di controllo si interessano del trasferimento, uno dei quali fa addirittura da interprete nel confronto, sia perché appare la ricerca di un avallo preventivo ad una transazione privata. (…)

Qui, invece, a quanto pare si è agito all’inverso, cercando cioè un avallo preventivo da parte dell’organismo di vigilanza, Bcsm, senza per giunta segnalare l’operazione sospetta quando è emerso che l’ungherese miliardario aveva guai con la giustizia. La giustificazione di Giannini è che la segnalazione non è scattata perché l’operazione è stata interrotta. (…) E che l’operazione andasse comunque segnalata lo conferma nel suo interrogatorio anche il presidente di Banca centrale, Renato Clarizia, che rispondendo ad una domanda dei magistrati, ascoltato il 18 settembre 2014 come testimone, sottolinea di essere a conoscenza “che la legge prevede che gli adempimenti antiriciclaggio vanno effettuati anche in relazione alle operazioni tentate”. (…)

Leggi l’intero articolo di Antonio Fabbri pubblicato dopo le 23

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