Lo scenario politico della Repubblica di San Marino è costretto a riorganizzasi a seguito del nuovo copione di cui è autore Augusto Casali, il quale ha deciso di abbandonare la Costituente del Partito socialista, per passare direttamente alla formazione del Partito Socialista.
Ne tratta la Tribuna Sammarinese, che, fra l’altro, riferisce delle prime reazioni a sinistra.
Augusto Casali ha trovato la dirigenza del Psd disposta all’accordo e sul nastro d’arrivo è riuscito a coinvolgere anche il Psrs.
A dire il vero il passaggio non sarà così in discesa e il segnale più evidente delle difficoltà che potrebbe incontrare è dato dalle assenze sul tavolo del confronto.
Sul fronte Psrs in tutta evidenza la mancanza di Paride Andreoli che aveva manifestato perplessità verso il progetto, sul fronte del Psd neppure uno dei rappresentanti della corrente democratica (se è più naturale e scontata l’assenza di Morganti non così ovvia è stata quella di Claudio Felici).
Sommovimenti quindi nei partiti, ma anche nella maggioranza, dove l’abitudine era quella di parlare con la Costituente che invece ora non esiste più. Con chi parlerà il governo per avere più forza nelle riforme che deve portare a casa?
Chi saranno i politici che decideranno di partecipare alla formazione del nuovo partito?
Cosa faranno gli altri, quelli che non hanno condiviso il progetto e ora forse anche quelli che non si aspettavano una così forte accelerazione?
La scelta di Casali e compagni ha impresso alla politica un nuovo corso e le sorprese sono tutte dietro l’angolo.
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