Enrico Chiavegati, Corriere di Romagna: «Flavio Pelliccioni non è camorrista» / Annullata ieri dai giudici di Napoli l’ordinanza di custodia per l’associazione mafiosa / Restano comunque in piedi le accuse di falso e truffa ma sono a rischio prescrizione
«Una svolta importante
» commentano i difensori
del gestore del Beach
caffè, gli avvocati Alessandro
Petrillo e Giuseppe
Guida del Foro di Napoli
«perchè adesso si aprono
prospettive nuove
a partire dalla possibilità
che possa essere processato
in un’altra città, lontano
dal clamore di un dibattimento
che tra gli imputati
vede Nicola Sorrentino
ex sottosegretario
del governo Berlusconi
».
Pelliccioni, 54 anni,
comunque non lascerà il
carcere di Bellizzi Irpino
dove è detenuto dai primi
giorni del mese in corso.
La “rimozione” dell’associazione
mafiosa non si è
portata via i reati di riciclaggio,
falso e truffa questi
ultimi datati 2007 e
perciò ormai a un passo
dalla prescrizione. Apre
però, un altro tipo di scenario.
I legali, infatti,
stanno già valutando l’ipotesi
di chiedere un trasferimento
di competenza:
i reati contestati
all’imprenditore originario
di Montecolombo, infatti,
secondo Petrillo e
Guida, risulta evidente
che, se sono stati commessi,
sono stati messi in essere
a Roma. Con la cancellazione
dell’aggravante
da parte del Riesame
tra Pelliccioni e Napoli
cade ogni collegamento.
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Marino di N. Montebelli