San Marino alla Biennale di Venezia

San Marino alla Biennale di Venezia

LA REPUBBLICA ALLA BIENNALE DI ARCHITETTURA DI VENEZIA
In mostra i progetti per i paesi del sud del mondo

Piccoli, ma armati di grandi idee per aiutare i paesi del sud del mondo. In particolare con
progetti di ampio respiro che riguardano il trasporto e la depurazione dell’acqua in Africa. La
Repubblica di San Marino sbarca alla undicesima Biennale di Architettura di Venezia e, con i
progetti sperimentali realizzati all’Università degli Studi del Titano, partecipa alla 11° Mostra Internazionale di architettura con l’esposizione “South out there, progetti per il sud del mondo:
acqua, igiene e salute”. La rassegna, che troverà casa a Palazzo Zorzi (Castello, Venezia), nasce dal
lavoro congiunto di Unesco delegazione permanente della Repubblica di San Marino, Università
degli Studi della Repubblica, Segreteria di Stato per gli Affari Esteri e Politici, Segreteria di Stato
per la Cultura, e si svolgerà dal 14 settembre al 23 novembre nel capoluogo veneto. In mostra, diversi progetti internazionali, come quello dell’Heart Surgery Centre Salam realizzato da
Emergency in Sudan o quelli di design per il trasporto e la depurazione dell’acqua come: il
Watercone di Stephan Augustin, il Solar Bottle di Alberto Meda e Francisco Gomez Paz, il Q Drum
progettato da Hendrikse, l’Hippo water roller progettato da Grant Gibbs.

Non mancano certo le idee bianco-azzurre, con una selezione di progetti sperimentali
realizzati nell’ambito di laboratori e workshop didattici tenuti all’Università degli Studi della
Repubblica di San Marino e l‘Università Iuav di Venezia, che infatti, hanno affrontato i problemi
della depurazione e del trasporto dell’acqua e del miglioramento delle condizioni igieniche in
Africa. Partendo da queste iniziative, l’Ateneo del Titano, intende dare vita a laboratori internazionali di design che, coordinati dal Centro studi e progetti per l’innovazione nei paesi del
sud del mondo, verranno realizzati in diversi paesi di queste aree geografiche. Il primo,
“l’atelieRWANDA – Laboratoire de recherche et de projets d’innovation de design en Afrique” è
già stato insediato al Centre d’accueil et de formation “San Marco” a Kanombe (Kigali) in Rwanda
in collaborazione con i club Soroptimist di Kigali e di San Marino. L’ atelieRWANDA si occupa di
trasferimento delle tecnologie appropriate e di design per la valorizzazione dei materiali naturali
presenti nelle varie regioni dell’Africa.

La mostra South Out There si avvale delle competenze del Commissario per la Biennale Leo
Marino Morganti, il curatore (e docente del Corso di laurea in Disegno industriale) Gaddo
Morpurgo, il Comitato organizzatore con Edith Tamagnini, Lorenza Mel, Maria Alessandra
Albertini e Sabrina Zangoli. Fanno parte del Comitato scientifico Massimo Brignoni, Filippo
Mastinu, Raul Pantaleo, Riccardo Varini, Marco Zito, L’allestimento è di Dario Scodeller, la grafica
di Francesco Messina, l’organizzazione di Mauro Paialunga.

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