Antonio Fabbri di L’Informazione di San Marino: Firma poi dritti alle elezioni
L’annuncio di una data certa per la firma dell’accordo contro le doppie imposizioni scompagina le carte sulla tavola della politica interna. I musi lunghi del Patto di qualche giorno fa, dopo il ritiro forzato dell’odg sugli immobili a chiunque e del decreto sulla dirigenza pubblica, abbozzano un nuovo sorriso che potrebbe dare respiro ad una maggioranza sulla cui esistenza ancora in vita si erano interrogati persino autorevoli esponenti che ne fanno parte, come il segretario alla Giustizia Casali.
L’accelerazione sul Garofano molto probabilmente avrà una piccola frenata, mentre risalgono le quotazioni del Segretario agli Esteri che finalmente porta a casa un risultato aiutata in parte anche dalle disgrazie altrui. Quelle cioè del tremontiano e famigerato governo precedente.
Con le quotazioni del Segretario agli Esteri risalgono anche quelle di Ap, in defaillance per i rospi ingoiati, per l’ammorbidimento su questioni che in passato l’avrebbero fatta sobbalzare, per il silenzio e l’abbozzo sugli immobili. Il Patto adesso deve decidere se continuare, sull’onda dell’entusiasmo, a stare insieme per forza, o se spendere il risultato ottenuto come occasione per separazioni consensuali e come dote per nuove unioni.
Certo è che la data della firma consentirà un po’ più di tempo per pensarci alla separazione, tenendo sulle spine gli interlocutori di questi mesi.
Da un lato il Psd che qualche merito in questo spiraglio di normalizzazione se lo vorrebbe prendere, e dall’altro il Psrs avviato con Nps alla campagna elettorale.
A fare da corollario tutti gli altri partiti in un contesto interno per il quale, come sempre, contano gli immobili, i giochi, le nomine, le banche, lo spostamento degli equilibri di potere.
OGGI
GIORNALI PARLANO
DI …
Meteo San
Marino di N. Montebelli
di Ranfo