Corriere Romagna: Anniversario Rovereta, è scontro Pdcs-Csdl / Il sindacato: «La celebrazione del golpe di 58 anni fa offensiva per la democrazia»
SAN MARINO. A distanza di 58 anni cala di nuovo la “cortina di ferro” sul monte Titano. Dopo la ricorrenza dei Fatti di Rovereta, di cui la Democrazia cristiana celebra i protagonisti per la loro «opera di ricostruzione del Paese”» la Csdl grida all’offesa dei valori democratici. La spaccatura politica che portò la piccola Repubblica sull’orlo di una guerra civile, fu superata allora dalla nascita di un governo provvisorio di matrice democristiana, sostenuta dal governo italiano, che la controparte politica sammarinese visse come un colpo di Stato. Da un lato il Pdcs ricorda quindi i fatti di Rovereta e «gli uomini che hanno contribuito a far uscire il Paese da una situazione politico – sociale di notevole complessità». D’altra parte, «questa celebrazione dei fatti risalenti a 58 anni fa – scrive in una nota la Csdl – offende i valori democratici sacrificati dal colpo di stato avvenuto nel 1957, nei confronti del Consiglio grande e generale, liberamente eletto». Non solo: «Per di più -prosegue il sindacato guidato da Giuliano Tamagnini – rischia di riaprire una ferita ancora non sanata, e ciò è ancor più grave in questa fase in cui San Marino vive e affronta grandi difficoltà, dove il bisogno primario è quello di favorire la coesione sociale».