San Marino. Antonio Fabbri: Vulcano e Titano, filoni pendenti da Napoli a Bologna

San Marino. Antonio Fabbri: Vulcano e Titano, filoni pendenti da Napoli a Bologna

L’informazione di San Marino

Almeno sei i filoni pendenti da Napoli a Bologna scaturiti dalle operazioni Vulcano e Titano

Antonio Fabbri

Sono almeno sei i filoni giudiziari legati all’originaria operazione Vulcano e alle inchieste che da quell’indagine iniziale sono nate ed hanno investito la Penisola dal sud al nord con processi, conclusi o ancora in corso, a Rimini, Bologna, Napoli e Santa Maria Capua Vetere.

Il primo processo Vulcano celebratosi a Rimini vide la condanna, tra gli altri, dei tre rinviati a giudizio anche a San Marino, condanne poi confermate dalla corte d’appello di Bologna, mentre oggi è pendente il ricorso in Cassazione, dove deve essere fissata l’udienza. Del caso Vulcano2, all’incirca con gli stessi imputati, è in corso ancora il primo grado a Rimini.

Ci sono poi i filoni dell’inchiesta della Direzione antimafia di Napoli che venne denominata proprio “Titano”, dove diverse sono le imputazioni e vanno dalle estorsioni, agli stupefacenti, al riciclaggio. Di quell’inchiesta sono in piedi diversi filoni e alcuni si sono conclusi in abbreviato, come quello che ha visto scagionato a Napoli Roberto Zavoli e con la Cassazione che ha annullato la sentenza, che era stata emessa sempre in abbreviato, a carico di Livio Bacciocchi. Per il filone Titano è pendente una parte a Rimini relativa allo spaccio di stupefacenti; un’alrta appunto a Napoli e una davanti al tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Fu l’inchiesta Titano a portare alla luce i collegamenti tra la criminalità che operava tra la Riviera e San Marino e i clan partenopei degli Stolder e degli Schiavone. 

 

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