San Marino. Asset, amministrazione infedele. BCSM parte civile nel processo

San Marino. Asset, amministrazione infedele. BCSM parte civile nel processo

Amministrazione infedele Asset, BCSM ammessa come parte civile nel processo

Antonio Fabbri

Si è aperto con le questioni preliminari il processo per amministrazione infedele e ostacolo alla funzione di vigilanza nei confronti degli ex vertici di Asset Banca, Stefano Ercolani e Barbara Tabarrini, per la vicenda dei finanziamenti, concessi, secondo l’accusa senza garanzie adeguate, a Germano De Biagi. Ieri l’udienza per le quetioni preliminari. In apertura è stata discussa la conferma della costituzione di parte civile di Banca Centrale, rappresentata in giudizio dall’avvocato Lara Conti. Una costituzione di parte civile su cui l’avvocato difensore Gian Nicola Berti che ha posto dubbi evidenziando come l’operato della Banca Centrale di allora sia oggetto di altri procedimenti, in sede penale e amministrativa. La difesa ha tuttavia aggiunto: “La presenza in aula di Banca Centrale sarà sicuramente utile a comprendere l’accaduto”.

Tra le eccezioni preliminari della difesa, inoltre, ha sollevato motivi di nullità del procedimento penale e questioni pregiudiziali. Due i motivi per i quali viene eccepita la nullità: il primo è che non sarebbe legittima l’indagine in pool condotta dai due inquirenti, perché violerebbe il principio del giudice naturale precostituito per legge e perché mancherebbe il documento con il quale il Magistrato Dirigente avrebbe dovuto assegnare, appunto, l’indagine in pool; il secondo motivo di nullità riguarda la fase istruttoria “nella quale non sono state accettate istanze difensive”, ha detto l’avvocato Berti, sollevando quindi la nullità del procedimento per violazione del diritto di difesa. Il terzo motivo riguarda invece la pregiudizialità di un altro procedimento, ancora in istruttoria, ovvero il 500 del 2017, quello delle famose “ordinanze Morsiani”.

Per la difesa si dovrebbero attendere gli esiti di quest’ultimo procedimento, che però è ancora in fase istruttoria, e vede come indagati gli allora membri dell’autorità di vigilanza di Bcsm, in particolare è stato fatto il nome di Mirella Sommella. Secondo l’avvocato le irregolarità che questi avrebbero compiuto nel commissariamento di Asset – ha sostenuto la difesa richiamando la sentenza amministrativa di primo grado del Commissario Isabella Pasini – inficerebbero anche il procedimento in corso. Quindi in questo caso l’avvocato Berti ha chiesto di sospendere il processo in attesa degli sviluppi del caso che è in istruttoria. Su questo il giudice Roberto Battaglino ha chiesto più volte alla difesa di indicare il nesso tra il caso specifico in dibattimento e la sollevata pregiudizialità legata al fascicolo 500/2017. Per questo ha chiesto alla difesa di depositare la documentazione dei procedimenti citati (amministrativo e quello penale in istruttoria) per poter valutare se questa pregiudizialità effettivamente sussista. Dal canto suo il Procuratore del Fisco Giorgia Ugolini si è opposta alla nullità del processo in quanto evidenziando come, sui medesimi argomenti sollevati, il Giudice per i rimedi straordinari si sia già pronunciato, in sede di ricusazione verso gli inquirenti, ed abbia risolto la questione rigettando le istanze che le difese di Ercolani e Tabarrini avevano presentato. Il Pf ha sostenuto anche che la possibilità di coassegnazione dei fascicoli, non solo per reati per cui è prevista la confisca, è prevista dalla legge 100 del 2013. Quanto alla pregiudiziale degli altri procedimenti aperti il Pf Ugolini ha sollevato la necessità di vedere le carte di questi altri casi per poter valutare se siano o meno, appunto, ostativi rispetto alla prosecuzione del processo già in dibattimento.

L’avvocato di Banca Centrale, Lara Conti, ha dal canto suo evidenziato, a sostegno della costituzione di parte civile, la sussistenza di un danno patrimoniale diretto richiamando il fatto che in quella fase Via del Voltone concesse ad Asset 4,8 milioni di liquidità finalizzata a finanziamenti. Che dei prestiti siano stati concessi poi senza adeguate garanzie, come viene contestato, avrebbe cagionato, quindi un danno diretto a Bcsm, oltre a quello dell’ostacolo alla vigilanza, anche questo contestato nel procedimento in corso. Il giudice Battaglino ha ammesso la costituzione di parte civile di Bcsm “ovviamente – ha precisato il giudice – dovrà essere provato il nesso causale tra i fatti contestati e il danno a Banca Centrale e dovrà essere provata anche la quantificazione del danno”.

Il processo è stato aggiornato a giovedì prossimo 25 giugno.

 

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