Banca Centrale della Repubblica di Marino diventa il punto nodale della lotta alla corruzione che grazie al Tribunale si è finalmente aperta con l’indagine Conto Mazzini che ha portato all’arresto di personaggi considerati, nell’immaginario collettivo intoccabili quali Fiorenzo Stolfi, Claudio Podeschi, Gabriele Gatti.
Il ‘gruppo criminale’ ha potuto operare grazie alla ‘collaterale assistenza’ di Banca Centrale.
Ecco perché è lì che deve cominciare la pulizia.
In via del Voltone, negli armadi, ci sono tanti scheletri.
In primis quelli relativi a Banca del Titano, con cui si è inaugurato la prassi di foraggiare con soldi pubblici i buchi fatti dai proprietari delle banche stesse come va denunciando da tempo Emilio della Balda (ex Presidente di Banca Commerciale Sammarinese).
L’atto basilare della vicenda Bdt fu firmato dal Presidente di Banca Centrale pro tempore, Antonio Valentini, con ‘procedura d’urgenza’.
Urgenza a quanto pare non riconosciuta dal Consiglio Direttivo, per cui, si dice che ad avallare il tutto sia ‘dovuto’ intervenire il Comitato per il Credito ed il Risparmio nelle persone di Stefano Macina, Fiorenzo Stolfi, Tito Masi e Ivan Foschi.
Perché non incominciano detti politici sammarinesi a dire ai concittadini come sono andate effettivamente le cose?