Nella Repubblica di San Marino il salvataggio della banche (leggasi: dei furfanti che hanno depredato certe banche) è costato – finora – oltre 5 mila euro a testa per ogni sammarinese, neonati compresi. Il tutto col consenso di Banca Centrale e … guai a dire qualcosa.
Per cui si può immaginare come sono state accolte qui le parole di Papa Francesco: “Il salvataggio delle banche pagato dai più deboli“. Vien da pensare che sia stato l’Ambasciatore di San Marino in Vaticano, Clelio Galassi, a suggerirle.
A San Marino, fra l’altro, rimane aperto la questione della restituzione di quei soldi. Il Presidente Stefano Ercolani dice che non vanno restituiti, contrariamente a quanto sostengono ad esempio Emilio Della Balda e Luigi Lonfernini, che pure loro di banche si intendono.
Il fatto è che non solo il governo italiano, i soldi, li ha voluti indietro con gli interessi (interessi quasi da usura) nell’unico intervento, quello sul Monte dei Paschi di Siena. I governi statunitensi ed inglesi li hanno avuti indietro e, addirittura, con un guadagno rilevantissimo per l’erario dei loro Stati.
A San Marino sono stati secretati anche i nomi dei furfanti che ne hanno beneficiato, senza ancora un solo euro di restituzione, sulla falsariga di quanto avvenuto per Banca del Titano, ove, i furfanti, non solo sono stati graziati con un salvacondotto giudiziario, ma anche, appunto, secretati, per non pregiudicarne l’onorabilità.