Denaro della vicenda Monte Paschi, appello per il processo di riciclaggio
ANTONIO FABBRI – È accusata del riciclaggio di quella che era stata definita la “banda del 5%” del Monte dei Paschi di Siena, salvo poi essere stati assolti gli imputati in primo grado e, dopo il ricorso in appello della Procura, prosciolti anche in secondo grado per l’intervenuta prescrizione. Sentenze che, comunque, gli avvocati difensori Lara Conti e Luca Greco, hanno depositato in appello per sostenere che il denaro movimentato dalla loro assistita, Agnese Marchesini, non era di provenienza illecita. Non dello stesso avviso il procuratore del fisco, Giorgia Ugolini, che ieri nell’udienza di appello in videoconferenza davanti al giudice delle appellazioni, Francesco Caprioli, ha chiesto la conferma della sentenza di primo grado, che aveva visto l’imputata condannata a 4 anni e sei mesi e alla confisca di quanto già sequestrato, oltre 540mila euro, più la confisca per equivalente per 689.601 euro.
Ieri l’imputata si è collegata in videoconferenza dall’Australia, dove oggi si trova. Ha dichiarato di non essere affatto fuggita e che il denaro depositato a San Marino era frutto del suo lavoro di broker, particolarmente redditizio soprattutto negli anni della crisi dei subprime.
Gli avvocati difensori hanno quindi chiesto, anche in funzione dell’esito procedimento italiano su Monte Paschi, l’assoluzione. Il giudice Caprioli si è riservato di decidere nei termini di legge.
Articolo tratto da L’Informazione di San Marino
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