San Marino. Bansky sul Monte Titano

San Marino. Bansky sul Monte Titano

Inaugura oggi a San Marino Banksy sul Monte Titano, a cura di Stefano Antonelli e Gianluca Marziani, prodotta e organizzata da MetaMorfosi e promossa dalla Repubblica di San Marino.

Una ricca selezione di serigrafie originali, quelle che Banksy considera tracce fondamentali per diffondere i suoi messaggi etici e che negli anni hanno decretato il successo planetario di un artista tra i più complessi, geniali e intuitivi del nostro secolo, sarà infatti in esposizione a Palazzo Sums, nel cuore della Repubblica di San Marino, dal 19 marzo al 19 giugno 2022.

Tra il 2002 e il 2009 Banksy pubblica 46 edizioni stampate che vende tramite la sua casa editrice Pictures on Walls di Londra. Si tratta di serigrafie che riproducono alcune tra le sue più famose immagini, molte delle quali sono state usate nei suoi interventi all’aperto, che sono diventate “affreschi popolari”. Oltre trenta serigrafie originali sono state selezionate dai curatori per la mostra di San Marino. Tra queste le ormai iconiche Girl with Balloon, serigrafia su carta del 2004-05 votata nel 2017 in un sondaggio promosso da Samsung, come l’opera più amata dai britannici, e Love is in the Air una serigrafia su carta che raffigura un giovane che lancia un mazzo di fiori, su fondo rosso. Si tratta dello stencil apparso per la prima volta nel 2003 a Gerusalemme sul muro costruito per separare israeliani e palestinesi nell’area della West Bank, un messaggio potente e quanto mai attuale.

Presente, con tutti i suoi rimandi all’iconografia rinascimentale reinterpretata e rielaborata secondo la tecnica del “détournement” capace di metterne in crisi il significato classico, la Virgin Mary, conosciuta anche come Toxic Mary, una serigrafia su carta del 2003 che secondo alcuni rappresenta una dura critica di Banksy a ruolo della religione nella storia.

«Banksy mette in discussione concetti come l’unicità, l’originalità, l’autorialità e soprattutto la verità dell’opera» spiegano i due curatori, Stefano Antonelli e Gianluca Marziani «tratteggiando una nuova visione sulla relazione tra opera e mercato, istituendo, di fatto, un nuovo statuto dell’opera d’arte, una nuova verità dell’arte stessa, ovvero l’opera originale non commerciabile». Banksy preferisce da sempre la diffusione orizzontale di immagini rispetto alla creazione di oggetti unici. Una lezione mutuata da Andy Warhol, con il suo approccio seriale e l’uso sistematico della serigrafia.

Dalla serie nota come Placard Rats (Topi con Cartello) apparsa innumerevoli volte, specialmente a Londra, in forma di street art non
commissionata, arriva in mostra anche Get Out While You Can, serigrafia su carta del 2004, in cui Banksy coglie un parallelismo tra
i roditori e la condizione dello street artist e mutua l’immagine dei topi dallo street artist francese Blek Le Rat, che negli anni ’80 li dissemina per Parigi. Tra le opere esposte anche uno dei primissimi stencil realizzati nello spazio pubblico dall’artista. Si tratta del Grin Reaper (il “tristo mietitore”, come viene chiamata la morte in alcune mitologie occidentali), apparso per la prima volta nel quartiere di Old Street a Londra, dove Banksy ha realizzato diversi interventi, che siede curvo sul quadrante dell’orologio della Torre di Londra con la sua simbolica falce in mano e i suoi piedi scheletrici, caratterizzato da uno “smile”, unico elemento dissonante e imprevedibile, tipico del registro banksiano. Purtroppo, questo lavoro – come molti altri – è stato cancellato nel corso della campagna anti-graffiti messa in atto dal comune di Londra del 2007. Banksy, tuttavia, ha riprodotto e messo in vendita questa immagine in una edizione serigrafica nel 2005, che contava 300 pezzi firmati. Quella che i visitatori potranno vedere in mostra è proprio una di quelle trecento serigrafie.

Esaminando per la prima volta le immagini di Banksy all’interno di un quadro semantico che ne veicoli origini, riferimenti, relazioni tra
gli elementi e piani di pertinenza, la mostra racconta di Banksy un immaginario semplice ma non elementare, con messaggi che esaminano i temi del capitalismo, della guerra, del controllo sociale e della libertà in senso esteso e dentro i paradossi del nostro tempo.
Come in Golf Sale, serigrafia apparsa nel 2003, una delle prime immagini pubblicate ufficialmente da Banksy. Non è mai stata realizzata come opera nello spazio pubblico, ma solo come serigrafia su carta e come stencil su vari supporti commerciali. Il lavoro manipola la fotografia Tank Man scattata da Jeff Widener a Piazza Tienanmen nel 1989, quando il fotografo ritrasse un giovane nell’atto di fermare una colonna di carri armati, intervenuta per sedare la protesta degli studenti cinesi. L’immagine di Widener è considerata in Occidente un simbolo iconico di opposizione non violenta al potere. Nella versione di Banksy la scena è in bianco e nero – tipico del suo stile del periodo – e il manifestante, oltre alla sua opposizione fisica, segnala ai carri armati che poco lontano si tiene una svendita di materiale da golf. Nel black book Banging Your Head Against a Brick Wall l’artista scrive: “Non possiamo fare nulla per cambiare il mondo finché il capitalismo non si sgretola. Nel frattempo, dovremmo andare tutti a fare acquisti per consolarci”.

Con Banksy sul Monte Titano si inaugura la collaborazione tra la Segreteria di Stato alla cultura della Repubblica e l’Associazione MetaMorfosi. Articolato in sei distinti eventi espositivi, il progetto porterà a San Marino esposizioni di artisti classici e di artisti contemporanei di risonanza mondiale. «Questo evento avvia una stagione di grandi mostre di artisti classici e contemporanei, finalizzata a qualificare l’offerta culturale e turistica della nostra Repubblica – commenta Andrea Belluzzi, Segretario di Stato per la Cultura della Repubblica di San Marino. – Il settore della cultura è stato messo a dura prova dall’emergenza sanitaria. Ora è necessario ripartire con uno slancio rinnovato per fare in modo che il pubblico ricominci a viaggiare e visiti di nuovo i nostri luoghi della cultura. La mostra di Bansky, le cui opere vengono esposte per la prima volta sul Titano, non a caso viene allestita presso Palazzo S.U.M.S., restituito in questi mesi alla sua funzione di spazio espositivo e, da sempre, luogo simbolo della nostra Città patrimonio UNESCO. Auspico che, attraverso questa mostra, l’attivismo dell’artista britannico contro le atrocità della guerra che minaccia il pianeta in queste ore, possa servire per lanciare, dalla terra della millenaria libertà, un messaggio di pace e speranza per un mondo senza più conflitti». E Pietro Folena, Presidente di MetaMorfosi, dichiara che Banksy riempie un vuoto morale e sentimentale che le vecchie ideologie, e le consumate forme della politica, hanno spalancato nella coscienza umana. È un artista che parla a tutte e a tutti. In un momento di crisi globale così profonda, dopo due anni di pandemia che ha cambiato volto al pianeta e alle nostre civiltà consumistiche, e quando nuovi terribili venti di guerra spirano da Oriente, e la strada del dialogo e della comprensione reciproca sembra stretta, il messaggio di questa mostra è, appunto, semplice: c’è sempre una speranza, come ha scritto Banksy. La Repubblica di San Marino ha per sua natura una vocazione al dialogo e all’incontro, e siamo onorati di iniziare una collaborazione pluriennale con la Repubblica, cominciando da questo artista così interessante».

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