Di scena, a San Marino, in questi giorni la corruzione (nostrana e forense) incentrata sulla galassia Banca Commerciale Sammarinese ed emersa nonostante l’operazione sarcofago.
Nella prefazione del libro “Quando non tacere è un dovere”
(Marino Cecchetti, 2003), si legge: “Al governo si è avuto un girotondo di
politici, i quali, diversamente dai loro predecessori antichi e meno antichi,
in genere hanno brillato per l’assenza di qualsiasi idea guida e per la scandalosa disponibilità a farsi corrompere. In un
breve arco di anni si è fatto scempio della identità sammarinese, privandola
della sua stessa anima.
Si è dilapidato senza remore tanta parte del
patrimonio accumulato dalle generazioni precedenti in secoli di faticoso
impegno, fino a pregiudicare l’avvenire stesso della
comunità“.
Di certo e di nuovo c’è che il prof. Giuseppe Roberti si dichiara disponibile a parlare non solo per rogatoria, ma anche in sedi sammarinesi, come si apprende da un articolo di Antonio Fabbri di L’Informazione di San Marino: Sono
disposto ad essere ascoltato anche
da una Commissione Parlamentare.
Ho già dato questa
disponibilità in incontri informali
a persone, anche a politici,
politici che ritengo impegnati
nella ricerca della verità su
quanto accaduto in questi ultimi
trenta anni e che hanno come
obiettivo di dare una prospettiva
al “sistema paese”. Questo
non per sottrarmi alla giustizia
ordinaria, che farà comunque
il suo corso, ma per valutazioni
che anche su questo corso io
ritengo doveroso fare a una
Commissione Parlamentare. Il
“ Conto
Mazzini” rappresenta
a mio avviso una percentuale
millesimale rispetto a quanto
investito sulla politica negli ultimi
20-30 anni.
Vedi la composizione della galassia di Bcs (ora Asset Banca).
Prof. Giuseppe Roberti