Antonella Zaghini di La Voce di Romagna San Marino: Banca Commerciale Sammarinese. O si trova l’accordo per la vendita oppure saranno problemi. Riunioni ad oltranza per portare a casa il risultato / Alle 24 di stanotte scade il blocco pagamenti / La partita più complicata del solo prezzo, per esempio c’è la questione dipendenti
Tempi sempre più risicati per concludere la vendita della Banca Commerciale Sammarinese.
Alle 24 di oggi scade la proroga del blocco dei pagamenti, imposto da Banca Centrale in seguito al commissariamento. Un provvedimento discusso che si attirò gli strali dei correntisti e sul quale il governo fu costretto a metterci una pezza, emanando in tutta fretta il decreto per consentire il parziale sblocco, cifre piccole sino a un massimo di 2mila euro al mese.
Ora proprio quel blocco rischia di trasformarsi in un boomerang per i vertici di via del Voltone. Ieri c’è stata l’ennesima fumata nera. Fra la proprietà della Bcs e Asset pare che non si sia trovata l’intesa per giungere alla sigla dell’accordo.
Oggi si riparte.
Poi resterà solo un fine settimana prima che lunedì si ritorni al lavoro. In quale maniera? Non si sa. Nessuno ufficialmente ne parla.
Ma nel caso non si trovasse l’intesa sarebbe un bel problema, con il quale Bcsm e governo, fino a questo momento non sembrano volere fare i conti.
Il nodo è economico e non solo. La banca prima del commissariamento valeva 20 milioni di euro, oggi è chiaro che il suo valore è sceso. Ma la questione è più complicata del prezzo. Per esempio c’è la questione dei dipendenti. Le due banche sono speculari e servono soluzioni.
Il nervosismo è palese anche nel Patto sebbene nessuno lo dica apertamente.
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Se l’operazione non dovesse perfezionarsi sarebbero costi per lo Stato e per l’immagine del sistema. Commissariare e bloccare l’attività, come fatto da Bcsm, è una pratica che non trova uguali.
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