San Marino, Black Hawks. ‘Mai versato un euro’, Corriere Romagna San Marino

San Marino, Black Hawks. ‘Mai versato un euro’, Corriere Romagna San Marino

Corriere Romagna San Marino: Corriere Romagna San Marino: Le mani della criminalità sul Titano.  Il sammarinese vittima, insieme a Giulio Lolli (l’ex patron della Rimini Yacht) di Giovannini e Purita, broker del clan Facchineri, arrestati giovedì / Marziano Guidi truffato dalla ’ndrangheta / Al direttore della Fincompany chiesti 100mila euro per evitare controlli delle fiamme gialle

Fu proprio Lolli a mettere in contatto Guidi con i criminali

«Non ho mai versato un euro: non temevo i controlli della Finanza»

SAN MARINO. Centomila euro per evitare i controlli della Finanza: l’assicurazione, però, gli era stata data da un furfante affiliato all’ndrangheta che la vittima credeva essere un capitano delle Fiamme gialle. C’è anche Marziano Guidi, direttore della finanziaria sammarinese Fincompany tra le persone truffate dai due broker del clan Facchineri, finiti giovedì agli arresti assieme ad altre 21 persone con accuse che vanno dall’usura all’estorsione, alla truffa.

A Guidi, i due broker Luca Giovannini e Orlando Purita, sono arrivati attraverso Giulio
Lolli
, l’ex patron della Rimini
Yacht
, disperso in Libia. Ma Guidi chiarisce: «Ricordo di aver incontrato tale Silvio (il nome usato da Purita quando si fingeva finanziere, ndr), ma non ho mai versato un euro: non temevo i controlli della Finanza».

L’ordinanza del gip di Milano Luigi Varanelli pone Guidi tra le vittime del clan proprio assieme a Lolli: secondo gli inquirenti, il patron di Rimini yacht (tra le persone truffate da Lolli c’è, a sua volta, anche lo stesso Guidi) avrebbe sborsato di tasca sua altri 200mila euro per evitare i controlli della Finanza. Altra partita, invece, sarebbe il conto pagato dal direttore della finanziaria. Secondo la procura antimafia di Milano, i due broker, millantarono la capacità di bloccare eventuali controlli dei finanzieri tra le società di Guidi: questo sarebbe bastato per convincere il direttore a pagare dazio. Non è chiaro, in realtà, se sia la primula dei mari a pagare il conto da 100mila euro: di certo c’è che, a Guidi, il clan arriva proprio tramite Lolli. Nell’ordinanza del gip milanese si fa riferimento ad un incontro tra il falso ufficiale della finanza Morabito (in realtà Purita) e Guidi avvenuto il 19 maggio 2008 in un centro commerciale di Vimercate. Purita subito si mette in contatto con Giovannini per fargli sapere che Guidi sta cadendo nella trappola ma che, per decidere se versare o meno i soldi richiesti, dovrà prima parlare con una persona. Purita dice anche a Giovannini che Guidi non è interessato ad avere la “protezione” anti-controlli – a San Marino, perché li è già coperto. Guidi non è indagato e figura nell’ordinanza come vittima della truffa, al pari di Lolli.  

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