“Inqualificabile e irresponsabile. Così si può definire la protesta degli
insegnanti precari mediante il blocco degli scrutini e quindi la
soppressione degli esami di Stato”.
A dirlo Leonardo Raschi, Liberal Sammarinesi.
Lasciarsi andare a gesti estremi come questo, salire sulle barricate,
non è degno dell’alta funzione alla quale gli insegnanti sono chiamati.
Non siamo più negli anni 70! Ci sono forme di protesta più confacenti al
ruolo che ricoprite. Ma i professori hanno presente il contesto
economico in cui si trovano? Le aziende chiudono, i disoccupati sono
arrivati alla incredibile cifra di 1200, la cassa integrazione è alle
stelle e chi lavora nel privato deve conquistarsi ogni giorno, con il
coltello tra i denti, la permanenza nel posto di lavoro. Avere un lavoro
garantito statale non è da buttare dico io.
Ma i professori non si
accontentano: non basta loro la stabilizzazione, vogliono anche gli
aumenti contrattuali, vogliono il massimo insomma. Vogliono la “roba”
non tenendo conto che i loro colleghi in Italia percepiscono la metà del
loro stipendio.
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