Roberto Galullo di IlSole24Ore: I conti del crimine. Caccia ai soldi dei clan da sud a nord / Lo ‘sportello’ clandestino della ’ndrangheta in Brianza / Operazione Dda-Polizia contro riciclaggio e corruzione
Come fosse una banca. Da un tugurio in una casa di corte di Seveso
muovevano centinaia di milioni di provenienza delittuosa per investirli
nell’immobiliare e nella finanza
Niente pubblicità, nessuna vetrina accattivante in centro storico e
zero cortesia. Al contrario, la “banca” abusiva della ’ndrangheta della
provincia di Monza e Brianza era un tugurio (come loro stessi lo
definivano) all’interno di una vecchia casa di corte di Seveso,
strutturato in un unico monolocale senza finestre né bagno, all’interno
del quale i servizi offerti variavano dalle minacce alle ritorsioni.
(…) Da quel tugurio, la “banca” clandestina della ’ndrangheta, secondo la Dda e la Polizia di Milano, muoveva abusivamente centinaia di milioni all’anno di provenienza delittuosa, investendoli in operazioni finanziarie e speculazioni immobiliare illecite. Era talmente liquida, che si permetteva non solo di finanziare, senza alcuna difficoltà, le imprese ma persino di investire in attività di copertura in Svizzera e San Marino, Paesi nei quali fiorivano anche conti correnti e di mettere in piedi o rilevare attività commerciali e imprenditoriali (dai lavori pubblici all’edilizia, dai trasporti al settore nautico per finire con le energie rinnovabili), alcune delle quali servivano da schermo per i capitali illecitamente acquisiti. (…)
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Operazione Tibet. San Marino Seveso (Brianza, Lombardia)