San Marino Oggi: Con Iva e riforma fiscale ci sarà solo aumento delle tasse, non del Pil /
Lorenzo Busignani: “Il cambiamento parte da noi”
“Il cambiamento? Parte da noi”. Ne è convinto Lorenzo Busignani, che interviene, dopo il no all’imposta patrimoniale il cui decreto verrà portato in ratifica nella prossima seduta consiliare, proprio da questo tipo di nuova tassa a San Marino per ribadire che “rappresenta la sconfitta definitiva di chi ha amministrato la cosa pubblica”.
Per Busignani, inoltre, si tratta di una sconfitta per chi “ha deciso le strategie economiche di questo paese negli ultimi anni” e purtroppo si dice convinto che “questa non sarà né la prima né l’ultima nuova imposta che graverà sulla comunità e sulle imprese del paese”.
Per Busignani, infatti, “la moltitudine di nuove imposte che gravano sui bilanci delle aziende del paese e sulla popolazione non ha limite e nelle casse dello stato portano pochissimi soldi che potrebbero essere sostituiti, ad esempio, dall’annullamento della convenzione marchi e brevetti italo/ sammarinese”.
Secondo l’imprenditore infatti, solo l’annullamento di questa convenzione, “porterebbe nelle asfittiche casse statali oltre 20 milioni di euro ogni anno” pari quindi all’imposta patrimoniale prevista per i prossimi due anni. Busignani fa anche notare “che la burocrazia che queste imposte portano è in continua crescita, ma ricordiamoci che la burocrazia è un cancro per un’impresa e di conseguenza per il suo buon funzionamento”. In un intervento a 360° spiega che “la riforma fiscale e l’introduzione dell’IVA sono basilari per l’erario in quanto porteranno grandi aumenti di entrate tributarie”. Busignani però mette in guardia: “tali aumenti di entrate – spiega – non deriveranno da un aumento il Prodotto interno lordo di San Marino, ma aumenteranno “la pressione fiscale”. Quindi, “tale aumento sarà talmente importante che l’impatto per le imprese e la collettività porterà miseria per molti come mai abbiamo visto”. L’unico aspetto positivo rispetto alle politiche che stanno emergendo è invece la questione delle “residenze qualificate”. (…)
