San Marino: camorra e terrorismo islamico. Corriere della Sera.it

San Marino: camorra e terrorismo islamico. Corriere della Sera.it

San Marino: camorra e terrorismo islamico
Le relazioni pericolose della Karnak portano gli investigatori nei palazzi della politica romana – Paolo Mondani
San Marino: camorra e terrorismo islamico
Le relazioni pericolose della Karnak portano gli investigatori nei palazzi della politica romana
Paolo Mondani

L’inchiesta “Criminal Minds” ha fatto vittime illustri sul Titano, a partire da Marco Bianchini, presidente del gruppo Bi-Holding-Karnak e della finanziaria Fingestus. Il Tribunale di Rimini ha chiesto il suo arresto il 16 gennaio scorso per l’accusa di estorsione, ricettazione e corruzione. Non mancano i legami con la malavita organizzata, in particolare con il clan camorristico Gallo-Cavalieri di Torre Annunziata (inserito stabilmente in Fingestus) e il coinvolgimento del maresciallo della Finanza Enrico Nanna, per cui sono scattate le misure cautelari. Il maresciallo, in cambio di utilità economiche, avrebbe fornito alla Karnak notizie sensibili sulle indagini che la riguardavano.
Coinvolto anche l’ex comandante della Gendarmeria del Titano, Achille Zechini, tornato ora in Questura a Rimini come dirigente. Secondo il Tribunale, Zechini «aggiornava in tempo reale l’imprenditore sammarinese» sullo stato dell’inchiesta, ma la sua posizione è sospesa visto che il reato ipotizzato di favoreggiamento è stato commesso in uno stato estero. Da notare che l’attuale braccio destro di Bianchini in Karnak, l’ex ufficiale delle Fiamme Gialle Vincenzo Tavano, indagato nell’inchiesta, finì in carcere nel 2006 con l’accusa di aver informato l’immobiliarista Stefano Ricucci sullo stato delle indagini a suo carico.
Tutto è partito dai controlli su un’agenzia investigativa di San Marino, la Cio di Salvatore Vargiu, che si occupava di dossierare i concorrenti italiani dell’azienda di Bianchini (tra cui la italiana Errebian di Ferdinando Rese) e di garantire la sicurezza personale di Gabriele Gatti, ex ministro delle Finanze del Titano e attualmente Capitano Reggente. Ai magistrati riminesi Vargiu ha consegnato i nomi di alcuni dei titolari dei conti della Fingestus. I sospetti degli inquirenti si sono concentrati inizialmente su alcuni soggetti che gravitano nell’orbita della criminalità organizzata campana e su un imprenditore siriano che avrebbe depositato in Fingestus 150 milioni di dollari. Tra l’altro Vargiu dichiara che «da informazioni riservate risulta segnalato come persona che finanzia ed appoggia il terrorismo islamico».
Nel 2010, la Banca Centrale di San Marino, corrispondente alla nostra Banca d’Italia, aveva tentato di svolgere controlli sulla Fingestus, ma il governo di San Marino aveva bloccato l’intervento al punto da costringere l’allora vertice della banca a dare le dimissioni. Gli investigatori si stanno chiedendo quali interessi si nascondano dietro i conti cifrati di Fingestus, in particolare tra la fitta rete di personaggi romani che verosimilmente coprono uomini di primo piano dell’imprenditoria e della politica italiana.

 

Paolo Mondani
20 gennaio 2012 | 11:04 ed anche ore 18:05

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