San Marino. Carisp. Un gruppo di dipendenti precisa

San Marino. Carisp. Un gruppo di dipendenti precisa

Alcune considerazioni sulla  lettera di alcuni ‘vecchi’  dipendenti Carisp pubblicata nella giornata di ieri:

–         i dipendenti in causa direttamente interessati sono  una quarantina, non un centinaio. L’Istituto ha sempre garantito a tutti i dipendenti già in pensione al momento della disdetta del fondo del 1978 la pensione integrativa a quella erogata dall’ISS;
–         le persone coinvolte ritengono ancora  –  nonostante che il mondo delle pensioni, in questi ultimi anni,  sia  cambiato radicalmente –  di  avere diritto di andare in pensione a 55 anni, con la pensione corrisposta dalla Cassa di Risparmio sino all’erogazione di quella prevista dall’ISS, e di avere poi una pensione integrativa a quella dell’ISS una volta maturati i diritti;
–         il reddito  familiare dei suddetti dipendenti, come riportato nel comunicato, verrebbe intaccato. In effetti, stiamo parlando di pensioni d’oro (come è consuetudine dire oggi), o meglio, di platino, sia per quanto riguarda l’età di pensionamento che per l’importo che verrebbe  corrisposto. Infatti, il regolamento del fondo pensione Carisp del 1978 prevedeva, per calcolare la pensione integrativa, un meccanismo di tutto favore per il dipendente e di elevatissimo onere per l’azienda;
–         i ritardi sono imputabili alla scelta unilaterale dei ‘vecchi’ dipendenti in causa che hanno deciso unilateralmente di coinvolgere nella causa anche i dipendenti già in pensione;
–         la maggior parte dei dipendenti –  che non è naturalmente in causa con la propria azienda –  andrà in pensione tra i 60 e i 65 anni come previsto dalla riforma previdenziale e beneficerà esclusivamente della pensione ISS, proprio come tutti i comuni mortali di questo paese.
Queste considerazioni hanno il solo scopo di fare il punto sulla vicenda.

Un gruppo di dipendenti della Cassa di Risparmio di San Marino

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