San Marino. Cessione crediti Delta, stallo rischioso

San Marino. Cessione crediti Delta, stallo rischioso

L’Informazione di San Marino 

Scambio di lettere su cessione crediti Delta, stallo rischioso per gli interessi di Carisp 

Cassa cincischia. Il Direttore Mancini scrive a Sgcd ponendo una serie di condizioni che ritardano l’iter di cessione già deliberato

L’articolo sullo scambio di lettere tra il Direttore di Cassa di Risparmio di San Marino, Dario Mancini, e il Presidente della Società di gestione crediti Delta, anticipato ieri su queste pagine, ha sollevato forti preoccupazioni all’interno della maggioranza poiché mette in chiara evidenza su come si stia agendo per fare o meno gli interessi di Cassa di Risparmio. Come detto ieri, infatti, nonostante la proprietà, cioè lo Stato, in seguito anche alla deliberazione della Commissione Finanze, abbia dato il via libera alla cessione del cosiddetto “pacchetto Arcade” dei crediti Delta, ci sono ancora dei tentennamenti. Dall’opposizione la contrarietà alla cessione è stata manifestata prima e dopo il voto in Commissione, basato peraltro sui riferimenti tecnici e sull’approvazione unanime del Cda di Carisp e l’avallo dei Sindaci espresso proprio in quella sede.

Poi, evidentemente, in contrasto con le deliberazioni assunte dall’organismo consiliare, la linea di contrarietà sostenuta dall’opposizione deve essersi insinuata anche negli organismi sociali della banca, tanto che si è innescato una sorta di temporeggiamento e una sorta di ostruzionismo verso la cessione. Comportamento tale da fare rischiare grave danno per la Cassa stessa e per gli altri soggetti creditori di Delta, con la paventata possibilità, ancora più grave, di fare ricadere su Cassa di Risparmio il danno arrecato a terzi. Questo, almeno, quanto si evince dallo scambio di missive tra il Direttore generale di Carisp, Dario Mancini, e il Presidente della Società di Gestione Crediti Delta, Domenico Livio Trombone. Circostanze che, tra l’altro, entrano nella sfera di attenzione di una interpellanza formulata la scorsa settimana da Rete. Una interpellanza che si potrebbe definire “retorica”, dato che, alla luce dello scambio di missive tra Carisp e Sgcd, pare formulare domande sulla base di risposte che gli interpellanti sembrano conoscere già.

Il problema, però, è proprio nel contenuto delle due lettere che da un lato mostrano una Cassa di Risparmio che “cincischia” nonostante decisioni già prese dagli organismi della banca e nonostante il mandato ottenuto dalla proprietà, lo Stato, sulla base della deliberazione di cessione adottata in Commissione Finanze. Dall’altro vede Sgcd, che – ricordando mesi di trattativa, confronti, riferimenti, spiegazioni tecniche, incontri, deliberazioni – solleva sostanziali preoccupazioni, mettendo in guardia Cassa verso i danni che questa posizione di continuo rinvio e “illegittimo” ostruzionismo, può arrecare a tutti i soggetti interessati.

Ora, se c’è da capire come mai gli organi direzionali di Carisp prendano posizioni che mirano a rinviare decisioni già deliberate, quello che appare chiaro sono i danni – stando alla lettera di Trombone – che il temporeggiare mandando per le lunghe l’iter, fino a dare l’impressione di voler ritrattare deliberazioni adottate, potrebbe arrecare a Cassa e, di rimando, allo Stato di San Marino che è praticamente socio unico di Carisp.

Intanto, è stata fissata per mercoledì l’assemblea di Cassa In quella sede dovrebbero essere assunte deliberazioni cruciali sulla cessione dei crediti Delta. Non è escluso, però, che l’ordinanza Morsiani possa avere influenza sulla decisione di cessione. Le ordinanze, infatti, seppure collegate al medesimo impianto di indagine, sarebbero due. Una, quella di poco meno di 90 pagine, conterrebbe gli sviluppi del “caso Titoli”, notificata in Banca Centrale causando le note dimissioni dalla vigilanza. L’altra, invece, che tuttavia vedrebbe indagini verso soggetti ancora da determinare nell’ambito di Cassa di Risparmio, conterrebbe una quarantina di pagine ed è stata notificata in Piazzetta del Titano. Difficile dire ora se questo provvedimento avrà ripercussioni sulla decisione da prendere. Vero è che la mancata cessione delle implicazioni non proprio vantaggiose per Cassa potrebbe averle, almeno stando allo scambio di lettere tra il Direttore di Carisp, Mancini, e il presidente della Società di Gestione Crediti Delta, Trombone.

Non solo. Nell’assemblea del 10 ottobre sono in ballo anche le decisioni sulle azioni di responsabilità da intentare in funzione, tra l’altro, dell’ordine del giorno approvato in Consiglio. Quell’ordine del giorno famigerato prima presentato e poi ritirato dall’opposizione, e ripresentato identico dalla maggioranza e non votato da parte dell’opposizione. Comportamento che ha fatto registrare alla maggioranza l’imbarazzo dell’opposizione e l’interrogativo su chi o cosa, ritirando l’odg sulle azioni di responsabilità, la minoranza intendesse coprire.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy