San Marino. “Ciavatta spara sugli alleati”

San Marino. “Ciavatta spara sugli alleati”

“Nella risposta a una interpellanza Ciavatta spara sugli alleati”

Addita “Ciccio Mazzetta” per avere inciso sulla Mozione finale del Congresso Dc, evidentemente sgradita a Rete, di fatto ingerendo nelle questioni interne di Via delle Scalette

E’ singolare la risposta del Segretario di stato Roberto Ciavatta all’interpellanza di Rf seguita alle sue affermazioni in consiglio, nelle quali condannava un po’ tutti, alleati di governo compresi. Nella risposta alla interpellanza dà l’impressione di provare a metterci una pezza motivando quelle dichiarazioni, ma non sembra riuscirci benissimo, anzi, le affermazioni messe nero su bianco nella risposta all’interpellanza paiono suscettibili di generare qualche mal di pancia.

Ma ecco le risposte di Ciavatta: “1. Preso atto della frase che riferisce di “incontri continui fra i tangentari, il più gran tangentaro di San Marino e Fiorenzo Stolfi, che si incontrano tutti i giorni e si incontrano anche con politici che gli danno credito, a chi si riferisca il Segretario quando parla di “tangentari”, del “più grande tangentaro di San Marino” ed infine quali siano “i politici che gli danno credito”;

In una registrazione pubblicata su diversi siti online nel 2014, Germano De Biagi (lo stesso ex politico che tramite il Consigliere Alessandro Bevitori si fece prestare una consistente somma di danaro da parte di Asset Banca, successivamente posta in liquidazione coatta amministrativa su pressioni –ci dice la commissione d’inchiesta- proprio della cricca Grandoni/Confruorti/ Grais) discutendo con Gianluigi Carrirolo sosteneva che Antonello Bacciocchi fosse “il più tangentaro in assoluto… lui veniva all’Electronics a prendere tutto e non pagava niente”. È dunque ad Antonello Bacciocchi che mi riferisco, e dei suoi recenti incontri e frequentazioni, ritratti anche da uno scatto fotografico anch’esso pubblicato online, assieme a Fiorenzo Stolfi e all’ex consigliere Luca Lazzari.

2. Preso atto della frase “Gabriele Gatti che entra nelle sedi istituzionali”, a quali sedi istituzionali faccia riferimento il Segretario Ciavatta, quanti siano stati tali accessi e se in tali occasioni Gatti abbia incontrato membri del Congresso di Stato o consiglieri;

Gabriele Gatti è stato visto entrare (o uscire, non saprei) da Palazzo Mercuri. Non sono a conoscenza se abbia o meno incontrato Congressisti o Consiglieri, né se fosse stato invitato o si sia recato di propria sponte presso palazzo Mercuri.

3. Preso atto della frase “persone che richiamano tanto le mazzette che ancora incidono sulle relazioni e sulle mozioni conclusive dei partiti di quest’aula”, quali siano queste persone a cui fa riferimento, su quali passaggi delle relazioni e mozioni conclusive incidano ed a quale/i partito/i si riferisca;

Luigi Mazza, di cui è noto il soprannome “Ciccio Mazzetta”, ha a mio avviso inciso sulla stesura della mozione conclusiva del Congresso del PDCS, come si evince dal contenuto del suo intervento.

4. Se il Segretario abbia sporto denuncia in Tribunale, qualora in tali incontri o “incidenze” si possano configurare ipotesi d i reato;

Malcomprendo il giustizialismo improvvisato dagli estensori dell’interpellanza, gli stessi che per anni hanno contribuire a coprire, nonostante le evidenze, le condotte di Moretti, Mazzeo, Savorelli, Grais, Siotto eccetera, ma capisco la volontà di distogliere l’attenzione dalle eventuali responsabilità di aver favorito, poco conta se consapevolmente o meno, un’organizzazione a tutela di interessi singoli contrari agli interessi di Stato. Tuttavia non credo che mangiare una pizza con qualcuno (fosse anche un condannato in primo grado come Fiorenzo Stolfi) o varcare una soglia come pare abbia fatto Gabriele Gatti, a meno che non lo abbia fatto con la forza e senza autorizzazione, possano configurare ipotesi di reato. L’unica “denuncia” possibile è parlarne, come sempre fatto dal sottoscritto. Luigi Mazza è un politico “in pensione” sul quale per quanto ne sappia non pende alcuna accusa o fascicolo, dunque anche in tal caso non ravvedo né l’inopportunità né tantomeno ipotesi di reato nel sostenere le proprie posizioni all’interno di un partito politico. Semmai è lecito sostenere che le frequentazioni di un politico possano essere più o meno opportune, ma in questo caso si tratta di considerazioni soggettive e le mie sono piuttosto schiette e note. A meno che Repubblica Futura non intenda sia un reato anche una condotta inelegante, allorché dovrebbe spiegare come mai non abbia censurato la presenza dell’ex consigliere e Segretario di Stato Antonella Mularoni, ora membro del cda di BCSM, mentre assisteva assieme al suo collega Gabriele Gatti alla richiesta del famoso sovrapprezzo di 15 milioni in Lussemburgo, o non abbia mai censurato il proprio consigliere Nicola Renzi per non avere ostacolato, con l’onere della collegialità, le condotte che hanno favorito la galassia CIS, il giudice così intimo con quella famiglia e i faccendieri stranieri che le ruotavano attorno, o perché taccia delle telefonate di un suo ex consigliere con Marino Grandoni in cui Grandoni stesso indicava cosa dovesse fare in banca centrale.

5. Se, qualora tali ipotesi di reato non si configurino, anche in ragione della delega agli affari politici che detiene, il Segretario di Stato abbia verbalizzato o almeno reso note in Congresso di Stato tali informazioni ed in quale data;

Il Congresso di Stato, cioè la riunione dei ministri, non mi pare luogo in cui discutere delle cene a base di pizza di politici in disgrazia. Con i colleghi abbiamo in più occasioni discusso genericamente della necessità di evitare frequentazioni “inopportune” a tutela del buon nome del nostro incarico, atteggiamento condiviso da tutti.

6. Quali siano gli intendimenti del Segretario di Stato, nel caso la fattispecie non rientri nei casi 4 o 5, circa le azioni che vorrà mettere in campo per impedire o far cessare tali influenze e incontri.

Come detto, sono dell’idea che ognuno possa decidere di incontrare chi vuole, finché in tali incontri non si trami contro gli interessi dello Stato. Nel qual caso sarò –come spesso accaduto- il primo a sporgere denuncia agli organismi competenti. Personalmente ritengo che le frequentazioni dei politici testimonino del valore o della appropriatezza di quegli stessi politici, di cui l’elettorato debba tenere conto al momento della decisione sul proprio voto. Mi auguro che il giorno in cui malauguratamente dovessi denunciare altri soprusi o influenze esterne, RF possa almeno per una volta essere al fianco di chi denuncia le malefatte anziché difenderle con i suoi silenzi. (…)”

Nella restante parte della risposta all’interpellanza, Ciavatta ripete, ma in maniera un po’ diversa e aggiustando il tiro, le dichiarazioni dei suoi incontri con il Commissario Buriani. Sul piano politico, comunque, una risposta capace di generare non pochi malumori in maggioranza e nel governo.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy